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CRISI EPILETTICHE
L’epilessia è una malattia neurologica molto diffusa in tutto il mondo, e la crisi convulsiva, quando cioè la persona perde conoscenza e ha scosse ripetitive in tutto il corpo, non è l’unico modo con il quale si manifesta. Le crisi epilettiche, infatti, sono episodi ricorrenti di alterazioni delle funzioni cerebrali.
Queste sono dovute a un cattivo funzionamento delle cellule nervose del cervello, i neuroni, abituati a comunicare tra loro con impulsi elettrici. La crisi avviene nel momento in cui i neuroni diventano iperattivi e scaricano impulsi elettrici in modo eccessivo, fino a determinare una sorta di corto circuito che può durare pochi secondi, minuti, o anche più tempo.
TIPI DI CRISI EPILETTICHE
Esistono diversi tipi di crisi, distinte in focali e generalizzate.
Crisi focali o parziali
L’attività cerebrale anormale coinvolge una zona limitata del cervello (in un emisfero). Le crisi focali possono rimanere tali o diventare crisi bilaterali tonico-cloniche (crisi convulsive).
Le crisi focali si classificano ulteriormente in due categorie:
- Crisi focali semplici, che non comportano perdita di coscienza e possono manifestarsi con sintomi motori, sensoriali o psichici.
- Crisi focali complesse, che implicano una perdita di coscienza.
Durante una crisi focale complessa, l’individuo può avere comportamenti automatizzati come masticare, camminare in cerchio o eseguire movimenti ripetitivi.
Crisi generalizzate
L’attività cerebrale anomala coinvolge sin dall’inizio i due emisferi. Le crisi generalizzate si suddividono in diverse tipologie:
- Crisi di assenza, brevi e caratterizzate da una veloce perdita di coscienza, tipiche nei giovani;
- Convulsioni toniche, che causano un irrigidimento muscolare esteso;
- Convulsioni atone, che portano a una perdita di controllo muscolare e possibili cadute;
- Contrazioni cloniche, con movimenti muscolari ritmici;
- Crisi miocloniche, che presentano brevi sussulti delle estremità;
- Crisi tonico-cloniche, le più gravi, con fasi di contrazione intensa, convulsioni e una fase finale di risoluzione con possibili manifestazioni come respirazione pesante e perdita di urine.
CAUSE
Le epilessie si dividono in primarie, note anche come idiopatiche, e secondarie. Nelle forme primarie, le cause specifiche rimangono spesso non identificate, il che significa che l’origine della condizione non è chiara nonostante gli approfonditi studi clinici.
Per quanto riguarda le epilessie secondarie, numerosi sono i fattori scatenanti riconosciuti:
- Traumi cranici: Gli incidenti che comportano danni alla testa possono disturbare l’attività neuronale normale e portare a episodi epilettici.
- Infezioni cerebrali: Patologie infettive come la meningite, l’encefalite virale e alcune forme gravi di patologie immunodeficienti, inclusa l’AIDS, possono causare infiammazioni o danni al cervello che si manifestano attraverso crisi epilettiche.
- Predisposizione genetica: La familiarità per l’epilessia suggerisce un forte componente ereditario in alcune forme della malattia, dove mutazioni specifiche o predisposizioni genetiche possono favorire lo sviluppo delle crisi.
- Lesioni prenatali: Complicazioni durante la gravidanza, come infezioni materne, malnutrizione o ipossia (carenza di ossigeno al feto), possono compromettere lo sviluppo neurologico del bambino e predisporlo a condizioni epilettiche.
- Anomalie dello sviluppo neurologico: Alterazioni o ritardi nello sviluppo del cervello, compresi disordini come la malformazione corticale, possono essere fattori di rischio significativi per l’insorgenza dell’epilessia.
SINTOMI
I sintomi di una crisi epilettica possono essere di diversa natura. Come per esempio:
- Sensazione allo stomaco che risale verso la gola (aura epigastrica)
- Sensazioni visive o uditive
- Scatti ripetitivi di un braccio o di una mano
- Sensazioni che riguardano la memoria (deja vu)
- Improvvisa perdita di coscienza con caduta a terra
- Possibile morsicatura della lingua con fuoriuscita di sangue dalla bocca
- Formazione di tanta saliva che si mischia all’aria che c’è nella bocca, con fuoriuscita di una sorta di schiuma
- Labbra violacee
Inoltre, il soggetto può andare incontro a irrigidimento di tutti gli arti e manifestare scosse ripetitive degli arti e dei muscoli di tutto il corpo.
DIAGNOSI
La diagnosi si basa sulla storia personale e familiare e la descrizione delle crisi, fatta dal paziente o dai testimoni.
Una volta escluse altre patologie acute (per esempio emorragia cerebrale) attraverso vari tipi di esami (dalla Tac agli esami del sangue), si esegue l’elettroencefalogramma che può aiutare a inquadrare l’origine della crisi (focale o generalizzata) e poi la Risonanza Magnetica dell’encefalo.
In alcuni casi si fanno anche esami genetici.
COSA FARE IN CASO DI CRISI EPILETTICA
Nel caso di una crisi epilettica ci sono alcune cose da fare con estrema tempestività.
- Proteggere la persona da lesioni (allontanandola da spigoli e oggetti pericolosi)
- Non mettere nulla in bocca
- Collocare qualcosa di morbido sotto la testa
- Allentare i vestiti
- Quando la crisi si sta esaurendo, girare la persona sul fianco per evitare che la saliva vada di traverso
- Non bloccare gli arti
- Chiamare i soccorsi se la crisi si è verificata in una persona che non ha un’epilessia nota o dura più di 5 minuti.
COME PREVENIRE:
- Malattie della tiroide
- Virus sinciziale (RSV)
- Ipertensione polmonare
- Osteoporosi
- Artrite idiopatica giovanile
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