CRISI PESCA EOLIE –
In questi giorni alle Eolie le barche sono ferme nei porti. I pescatori, infatti, hanno deciso di intraprendere una protesta contro il problema che da tempo svuota sempre di più le loro reti: i delfini. La voracità di questi splendidi cetacei sta causando un’importante diminuzione del pescato che ha messo in crisi il settore, soprattutto in questa porzione di Mar Tirreno.
PROBLEMA DELFINI EOLIE –
“La compatibilità dei delfini con la pesca e con il turismo è assolutamente possibile, serve ragionevolezza, senza annunciare guerre di religione. E bisogna mettere sotto pressione la politica per non restare intrappolati nella burocrazia”: la ricetta per il caso eoliano di Fulco Pratesi, padre del Wwf Italia, sembra teorica, ma in realtà ha un risvolto molto pratico. Di un ambientalismo capace di fare i conti con la realtà.
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Traduciamo i principi, per favore.
In parte è lo stesso problema che abbiamo in Italia con i lupi che azzannano pecore e vitelli e i cinghiali che rovinano le colture agricole. Bisogna partire dalla tecnologia e da risarcimenti che non diventino sprechi di soldi pubblici e calvari di pratiche e firme.
Per i cinghiali c’è il filo spinato elettrificato, per i delfini ci sarebbero dei sensori, piuttosto costosi.
Non conosco questa specifica tecnologia, ma certamente esiste. Va finanziata con contributi a fondo perduto per i pescatori. E abbinata, se necessario, a forme di risarcimento per i danni subiti dai piccoli pescatori.
Soldi pubblici in pratica.
Soldi che già esistono, e sono tanti. Certo: se la Sicilia li spreca come leggiamo tutti i giorni, o se la burocrazia si mette di traverso, i danni saranno enormi. Per tutti.
Anche per i delfini?
Guardi, l’unica cosa sicura che non si può fare in questi casi è uccidere i delfini oppure prenderli e metterli altrove. Sarebbe un inutile delitto.
Delitto sicuramente, ma perché inutile?
Si riprodurrebbero e quelli che arriverebbero dopo sarebbero più anarchici degli altri. Ovvero meno attenti all’equilibrio dell’ecosistema. E’ una legge della Natura che, come al solito, sa essere anche più forte degli uomini e dei loro delitti.
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