Una bicicletta tutta in cartone, con i copertoni ricavati da vecchi pneumatici, i pedali in Pet riciclato e le cinghie di trasmissione in gomma recuperata. Un prodotto Non sprecare, insomma, che l’israeliano Isear Gafni, proprietario del marchio Alpha Bike, intende mettere sul mercato a un prezzo attorno ai 10 dollari. E dove pensa di trovare i finanziamenti Gafni per la sua scommessa imprenditoriale? Non dalle banche, non con l’emissione di un bond, ma con una raccolta (l’obiettivo è 2 milioni di dollari) attraverso le piattaforme di crowdfunding, l’ultima frontiera dei prestiti concessi, con piccole somme, direttamente dai cittadini.
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In pratica il web consente una sorta di colletta collettiva, mirata a sostenere specifici progetti, che si chiama appunto crowdfunding, dalle parole “crowd” (folla) e funding (raccolta fondi). Lo strumento è diventato popolare dopo che Barack Obama lo ha utilizzato per finanziare, dal basso, le sue costose campagne elettorali e adesso anche Silvio Berlusconi pensa di utilizzarlo per il suo partito. Gli ultimi dati fotografano il boom: le piattaforme online di crowdfunding sono 452, la maggior parte concentrate negli Stati Uniti, e nel 2012 hanno raccolto 2,8 miliardi di dollari. Con una progressione spaventosa: erano 1,5 miliardi di dollari nel 2011 e saranno 6 miliardi di dollari nel 2013. Lo scorso anno soltanto Kickstarter, la più popolare piattaforma per le collette popolari via Internet, ha mobilitato 2 milioni di persone, consentendo la realizzazione di circa 40mila progetti.
Che cosa finanziano le piattaforme di crowdfunding? Innanzitutto innovazione. Una start-up nella telefonia, con il prototipo di un orologio che si collega agli smartphone, puntava a un obiettivo di raccolta di 100mila dollari: attraverso il web ne sono arrivati 10 milioni. La serie televisiva Veronica Mars rischiava di finire in cantina perché le major americane non volevano più tirare fuori soldi per produrla, e l’autore Rob Thomas si è rivolto al popolo del web. Ha raccolto quasi sei milioni di dollari e le riprese per la nuova serie sono ripartite. Il telescopio Arkyd 100 porterà le immagini spaziali nei musei e nelle scuole di tutto il mondo: oltre 7mila donatori hanno versato quasi 1 milione di dollari.
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Anche in Italia il crowdfunding sta facendo passi da gigante e i siti attivi per la raccolta sono ormai una trentina. Si chiedono soldi per produrre film, libri, videoclip, concerti. Ma anche per sostenere attività di volontariato oppure per salvare qualche tesoro artistico: a Torino è stato riportato in città un servizio di porcellana della famiglia D’Azeglio dopo una raccolta di 89mila euro. La Consob ha annunciato che entro l’estate sarà pronta una nuova normativa per favorire il crowdfunding: speriamo che siano norme senza troppi vincoli burocratici e servano davvero a sostenere le collette nell’era di Internet.
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