“Zitta e vai in cucina”. Le vittime di violenza domestica, quella sottile e subdola forma di sottomissione e dominio dell’uomo sulla donna invisibile ma non meno dolorosa, conoscono bene questa frase. Insieme a tante altre espressioni dello stesso tenore, che minano l’autostima delle donne e le segnano nel profondo, la sviliscono. Lasciandole svuotate, prive di identità e di fiducia in se stesse.
CUOCHE COMBATTENTI PALERMO
Nicoletta, quindi, in cucina ci è andata sul serio, ma proprio per il motivo opposto: ha fondato un gruppo, quello delle cuoche combattenti, e si è messa a cucinare marmellate. Per fare sì che le uniche etichette con cui avere a che fare fossero quelle dei barattoli vuoti che riempiono. Di salse, sughi, pesti e marmellate. Dolci come una rinascita.
NICOLETTA COSENTINO CUOCHE COMBATTENTI
48 anni , palermitana, Nicoletta Cosentino ha alle spalle un duro percorso cominciato nel 2015, presso il centro antiviolenza Le Onde ONLUS di Palermo. Non riusciva a separarsi dall’ex marito, stretta nella morsa dell’isolamento e del controllo. In un’intervista al quotidiano La Sicilia, in cui si racconta, dice di sé: «Non avevo vissuto violenza fisica, facevo fatica a percepirmi come vittima. Esiste anche un abuso psicologico che porta all’isolamento, a sentirsi incapace, a vivere nella paura,ed è un abuso spesso mascherato da amore e protezione, tanto da essere invisibile anche per chi lo subisce».
Il percorso di Nicoletta è stato lungo e complesso, fatto di gruppi di aiuto, momenti di analisi con professioniste competenti, ma anche e soprattutto della possibilità di tornare a mettersi in gioco, uscire dall’ombra e provare a se stesse che si hanno delle abilità e delle passioni, metterle a frutto.
Il centro Le Onde, infatti, ha messo a disposizione di Nicoletta uno stage di sei mesi presso un laboratorio di produzione alimentare, ed è proprio lì che la coraggiosa palermitana ha avuto la possibilità di scoprire la sua passione per la cucina, assaporando, di nuovo, anche l’indipendenza economica. Lì è nata l’idea di restituire alle donne vittime di violenza le sue nuove consapevolezze e competenze.
CUOCHE COMBATTENTI PALERMO
Le Cuoche Combattenti nascono dal motto “Mai più paura, mai più in silenzio, non siamo vittime ma combattenti!”, e hanno messo in piedi, nel laboratorio-bottega in piazza Generale Cascino a Palermo, una produzione artigianale di confetture, salse, marmellate e pesti: l’obiettivo primario è quello di offrire ad altre donne l’opportunità di imparare un lavoro, di diventare autosufficienti dal punto di vista economico riprendendo in mano la propria vita. E di conseguenza, recuperare l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità.
Il primo passo in quella direzione, per Nicoletta, è stata la produzione di etichette con messaggi antiviolenza da attaccare sui barattoli, e di puntare tantissimo sul marketing locale, sugli ingredienti del territorio siciliano e la filosofia del km zero.
In cucine casalinghe ben attrezzate, le 8 donne che fanno parte dell’associazione hanno sfornato confetture di pere e noci, di pere e cannella, marmellata di cipolle rosse, salsa di pomodoro siccagno, di pomodoro riccio corleonese, crema di cipolla di Partanna, pesto di melanzane.
E non hanno intenzione di fermarsi.
Armate di mestolo e cucchiai hanno inseguito il sogno di aprire un laboratorio indipendente con tenacia e caparbietà: accumulando un gruzzoletto grazie alle vendite, a campagne di crowdfunding, donazioni ed ora anche grazie ad un microcredito accordato all’associazione, il sogno diverrà realtà a fine aprile, e il laboratorio vedrà la luce.
Le cuoche combattenti allargheranno le proprie fila ad altre donne e ne sosterranno altre ancora grazie a percorsi di stage formativo. Auto-imprenditoria femminile come riscatto è il messaggio forte che Nicoletta intende lanciare alle altre donne vittime di violenza domestica e psicologica: essere resilienti, sempre, e mai permettere a nessuno di squalificare la propria persona e le proprie capacità. Fare come una fenice, risorgere dalle ceneri e pensare che con coraggio e determinazione si può riprendere in mano la propria vita, e tornare a volare.
(Immagine di copertina e a corredo del testo tratto dalla pagina Facebook di Cuoche Combattenti)
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