D-Hub: il Centro che forma e avvia al lavoro donne svantaggiate

Immigrate precarie. Senzatetto. Vittime di violenze e maltrattamenti. A Verona imparano il mestiere di sarte e iniziano una seconda vita

D-HUB VERONA

D-HUB Verona

Per loro è come iniziare una seconda vita. Immigrate precarie e disoccupate, madri e mogli senzatetto, vittime di violenze e maltrattamenti: sono donne svantaggiate, in modo pesante, che non si rassegnano al loro dolore, e si tuffano a capofitto nel Centro D-Hub atelier di Verona, per imparare il mestiere di sarte. Il Centro non è soltanto un luogo dove, insieme e anche grazie alle relazioni trasversali, tante donne tornano a vivere, ma è anche una vera e propria scuola professionale. E infatti circa la metà delle allieve, alla fine dei corsi, trova un lavoro. Anche da libere professioniste che possono recuperare la materia prima presso la Banca del tessuto creata all’interno del Centro, per mettere a disposizione delle neosarte tagli di stoffe regalati da aziende, teatri e mercerie che chiudono. Il motore di questo straordinario progetto non poteva non essere una donna, Mery Bergamaschi, 39 anni, da sempre impegnata nel sociale. Con la sua regia D-Hub è un luogo dove si è riusciti a mettere insieme economia circolare, formazione, sostegno alle persone. Tutto sotto il segno dell’inclusione. Come si finanzia D-Hub? Con il lavoro di riciclo delle donne che imparano il mestiere e con i materiali riciclati, realizzano borse, astucci, agende, foulard, animali di pezza. Tutti prodotti fatti in casa e venduti in un piccolo negozio di fronte alla sede di D-Hub.

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