Thomas Pogge, professore di filosofia e affari internazionali a Yale, ha proposto la creazione, contro i finanziamenti a rischio, di un fondo di impatto ecologico, destinato a coprire le spese e i costi di ricerca e sviluppo delle ecoinnovazioni. L’idea sarebbe quella di finanziare le nuove ecotecnologie, premiando le idee più funzionali, creando così un modello per un’innovazione efficiente, che differisca dalla pratica odierna che è quella dei monopoli provvisori di concessione.
I monopoli si trasformano in diritti di esclusiva produzione per l’innovatore, con la conseguente disponibilità limitata di una tecnologia socialmente importante, che non sarà alla fine sufficientemente utilizzata. Ne sappiamo qualcosa anche in Italia: i brevetti, spesso depositati dalle grandi imprese, sono molto costosi così come il loro mantenimento e inibiscono la diffusione di nuove tecnologie.
Le piccole imprese preferiscono invece vendere subito le loro invenzioni e il fondo proposto da Pogge, autore anche del libro Povertà mondiale e diritti umani, ha un valore sociale elevato.
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