Che cosa può aiutare davvero le persone disabili? Come possono provare a stare a loro agio? Sicuramente un fattore fondamentale è la possibilità di entrare in relazione con gli altri, di sentirsi utili, di costruire rapporti. Di vincere la paura e la solitudine. Ecco perché la storia di Dario e Samuel, che hanno scoperto le qualità della vita in un condominio inclusivo, ha un valore davvero speciale.
DARIO E SAMUEL IN AIUTO DEI VICINI
Dario Ponchio e Samuel Pulze sono due giovanissimi ragazzi ventenni, molto amici tra di loro, al centro di un esperimento straordinario per i risultati e il valore. Sono disabili, eppure vivono in un condominio inclusivo dove ognuno fa qualcosa per gli altri. Loro, per esempio, curano il giardino condominiale, assistono (anche solo facendo compagnia) gli anziani del palazzo, aiutano altri condomini in campagna. E in compenso non sono soli, ricevono gratuitamente le sedute della psicoterapeuta che vive nel palazzo, e passano serate o anche fine settimane con altri inquilini.
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BATTISTI 239
Il percorso previsto dal progetto si chiama «Battisti 239» e prende il nome dall’indirizzo del palazzo, nel centro di Padova, dove si sviluppa. Dario e Samuel hanno una vita normale: il primo fa un tirocinio presso la Cooperativa San Francesco di Cadoneghe, il secondo lavora alla Fattoria sociale Il Brovo. Quando tornano a casa, hanno una serie di condomini ad accoglierli e con i quali condividere il tempo, scambiando cose da fare di reciproca utilità.
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FONDAZIONE IRPEA
La regia del progetto è affidata alla Fondazione Irpea (Istituti Riuniti Padovani di Educazione e Assistenza), nata nel 1985 dalla fusione di tre antichissime «Opere Pie». Si tratta di una vera istituzione in Veneto nel campo del welfare e dell’assistenza sociale, tanto che Irpea attualmente assiste 1.500 persone. Compresi Dario e Samuel.
Fonte immagine di copertina: Corriere della Sera – Buone Notizie
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