Fretta: la malattia che abbiamo trasmesso ai figli

L'abuso della tecnologia non basta a spiegare il fenomeno. C'è anche la nostra pigrizia, il nostro stile di vita imprigionato in un eterno presente

deficit attenzione bambini fretta eccesso attivita importanza ozio riposo

Abbiamo fatto un bel regalo ai nostri figli e ai nostri nipoti: abbiamo trasmesso loro l’ansia della fretta, di vivere accompagnati dalla fretta. Uno studio, che ha coinvolto 18mila persone di 134 paesi, intitolato Rest Test e realizzato in collaborazione tra la BBC e il Centro Hubbub, una sorta di sinedrio di esperti internazionale di problemi di salute mentale, ha sancito una cosa fondamentale: il 68 per cento di noi, di tutti noi, ha bisogno di pause, di momenti di tregua per il recupero sia fisico sia mentale. Anche solo per avvicinarsi a se stessi. E in questa percentuale rientrano anche i bambini e i ragazzi.

Deficit di attenzione nei bambini

Certo: il contagio non è solo colpa nostra. Un incentivo alla fretta, per queste generazioni di multitasking, uomini e donne capaci di fare più cose contemporaneamente grazie all’uso sfrenato della tecnologia, arriva proprio dalle protesi elettroniche. Se devi mandare un sms, mentre stai guardando un video, e intanto ti è arrivata una foto su Instagram, quel movimento frenetico su un display, rapidamente, contagia tutto il corpo. E diventa uno stile di vita. Ma la tecnologia, con i suoi effetti collaterali, viene dopo le nostre scelte, e qui basta dare uno sguardo alle agende dei nostri figli e dei nostri nipoti per capire quanta fretta abbiamo distillato nelle loro vite, quanto li abbiamo sottratti al necessario piacere di una pausa. E quanto li abbiamo fregati, nel senso etimologico, visto che la parola fretta deriva proprio dalla parola fregare.

Vivi lieve per acquisti online 1

Una forma di strisciante frenesia che parte dal primo problema: il cattivo rapporto con il sonno e con il riposo. Secondo una ricerca del Center for Disease Control and Prevention  americano, l’11 per cento dei bambini in età scolare ha un deficit di attenzione e un eccesso di attività che si abbinano a disturbi del sonno.

Che cosa possiamo fare per aiutare i nostri figli e nipoti a non ammalarsi di fretta? Come avvicinarli a un uso più razionale del tempo? Non ci sono né ricette semplici né risposte facili. Ma, in modo molto concreto, è opportuno partire dai punti di crisi di questa patologia. E allora svuotiamo un tantino le giornate dei bambini, lasciamo loro il piacere di oziare, non fare nulla, assolutamente nulla.

Riscopriamo, magari insieme, il piacere della lentezza, del rilassarsi in una conversazione, in una passeggiata all’aria aperta, in uno stare insieme anche solo per mangiare. E aiutiamoli a recuperare il giusto ritmo del sonno. Non basta cavarsela con il solito appello, “adesso vai a letto”, serve costruire, anche in questo caso, qualche alternativa accattivante. Per esempio, la lettura insieme di un bel romanzo, di una favola, di una storia perfetta per la buonanotte.

Leggi anche:

Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
Torna in alto