DENTISTA SOCIALE GENOVA
Per raccontare questa bellissima storia di amore per gli altri faremo un viaggio che parte dalla Grecia e arriva a Genova. Partendo da una famiglia del ceto medio, di 8 figli, e dai sacrifici di un padre che li fa studiare tutti. Lavoro duro e istruzione, in una patria di uomini e donne solidali e fieri come i greci sanno essere, che qualche anno più tardi si troverà ad affrontare una crisi sociale devastante, da cui si rialzerà appena, e a fatica. Per arrivare a Genova, città operaia, aperta e accogliente: dove Nicolas Dessypris è approdato, allontanandosi da quella numerosa famiglia per seguire un’istinto, più che un semplice mestiere: quello di curare ed aiutare gli altri rendendone in un certo qual modo la vita migliore. Solo un greco, con alle spalle il fallimento e la crisi sociale di un intero paese, poteva avere un’idea simile: curare i propri pazienti e farsi pagare se hanno i soldi, altrimenti farlo gratis.
Dietro l’antico porto della città, il Mandraccio, dall’arabo, “riparo ove poter sostare sicuri”, il dottor Dessypris, ha aperto uno studio con la qualifica, orgogliosa, di dentista sociale. Sulla targa è scritto: «Gli onorari sono secondo lo stato del bisogno dei pazienti».
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NICOLAS DESSYPRIS
In valigia il dottore porta con se’ la voglia di curare tutti, senza distinzioni, e un certo approccio solidale e altruistico che è come il coraggio di manzoniana memoria. E forse, di coraggio, per imbarcarsi in un’impresa simile, ne serve molto. Innanzitutto per sfidare il cinismo e la cecità della burocrazia italiana, che, tra le altre cose, gli chiede 2000 euro per installare un’insegna di promozione di questa iniziativa, e poi per avere a che fare con storie di vita difficili, spesso strazianti, con alle spalle malasanità, difficoltà, debiti. Come una giovane mamma di 35 anni, che approda dal dottore con una situazione tragica, e gli confessa di aver pensato prima ai suoi bambini e poi alle sue cure, e di non riuscire a pagare un onorario “normale”. E così, con amore e pazienza, Dessypris le sistema la bocca, non chiedendo una lira, come fa per una pensionata vittima di malasanità che le aveva causato un’emi paresi del nervo trigemino, dopo 8 anni di dolore e 30 mila euro spesi, si è rivolta a Nicolas Dessypris denunciando di non essere stata nemmeno creduta e dichiarando di aver speso tutto per curarsi senza risultati. O come i tanti migranti o poveri che gli vengono inviati dalle associazioni che si prendono cura di loro. Nello studio di Dessyprys nessuno viene rifiutato, nessuno è straniero. Se un paziente ha bisogno di cure dentistiche particolarmente costose, come gli impianti e le protesi, si rivolge al dottore e porta la sua denuncia dei redditi. A quel punto scatta il meccanismo del preventivo al ribasso. Chi guadagna meno di 6mila euro l’anno, paga la metà rispetto ai prezzi di listino delle varie cure. Chi non arriva a 10mila euro ha uno sconto del 40 per cento che diventa poi il 30 per cento per i redditi fino a 15mila euro.
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DENTISTA A PREZZI AGEVOLATI
Racconta il «dentista sociale»: «Spesso le associazioni mi mandano quelli che hanno male ai denti. Se arrivi qui, stai male e non puoi pagare, che cosa faccio? Ti mando via? Certo che no. Intanto ti faccio passare il dolore, poi spero che apprezzi il mio sforzo e torni a curare i denti anche quando non sei nell’emergenza». E poi, ancora, ci confessa la rabbia nello scoprire che i colleghi ad aderire a questa iniziativa sono solo 5, su scala nazionale. Una dentista a Milano,uno in Toscana, uno in bassa Italia e una collega genovese. Dei 5000 dottori che hanno risposto, nel 2009, alla chiamata del Ministero della Salute e dell’ANDI per un tariffario sociale dei dentisti nel tentativo di garantire cure per tutte e tutti, si sono perse le tracce. E, non senza amarezza, Dessypris constata che agli altri colleghi interessa meno aiutare gli altri, forse, poiché ciò che lui guadagna con le sue prestazioni a costo calmierato, sono soldi che normalmente, da tariffario, si guadagnano nella metà del tempo. A questo punto della nostra storia torna il coraggio e l’altruismo, qualità che servono per tenere aperto lo studio ogni giorno, entrando alle 9 del mattino e uscendo anche alle 8 di sera, per fare fronte alle 10 richieste al giorno, in media, che il dentista sociale riceve, da tutta la penisola.
Con la consapevolezza di essere il primo, e uno dei pochi, a fare del bene agli altri senza pensare solo alle proprie tasche, perché, come ci racconta, “se fossi un dentista ordinario avrei un’auto costosa, invece ne ho una di venti anni fa. E le auto servono a camminare, non a esprimere uno status symbol”. Non dimenticando mai i sacrifici e le proprie radici, facendo proprio quel motto retrò che afferma: “a ciascuno secondo i propri bisogni, da ciascuno secondo le proprie possibilità”.
(Nell’immagine di copertina il dott. Nicolas Dessypris – Fonte immagine: Dentistasociale.com)
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