Artrosi: cibi utili per curare e prevenire

Sì ai legumi, alle carote, ai broccoli e al pesce azzurro. Almeno due-tre volte alla settimana. No al sale, agli insaccati, ai cibi grassi. E innanzitutto ai superalcolici.

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CIBI CONTRO L’ARTROSI

L’artrosi è una malattia cronica, molto dolorosa, che interessa la cartilagine che compone le articolazioni. Un processo infiammatorio che può acuirsi nei passaggi stagionali e una malattia molto costosa, per i farmaci che si è costretti ad assumere. Ma si può prevenire, a costo zero, con una giusta dieta.

COME PREVENIRE L’ARTROSI CON L’ALIMENTAZIONE

Innanzitutto bisogna distinguere i cibi pro-infiammazione, che accelerano una predisposizioni genetica, da quelli che invece la bloccano e la evitano. Tra i primi sicuramente c’è il sale (consigliamo sempre di usarne piccole dosi), gli insaccati e in generali i cibi grassi, e alcuni vegetali come melanzane, pomodori, peperoni e patate che vanno mangiati con una grande limitazione. Per non parlare dei superalcolici che fanno aumentare il deposito di alcol nel tessuto adiposo e sono autentici amici dell’artrosi.

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CIBI PER PREVENIRE L’ARTROSI

Quanto ai cibi giusti, ecco i più importanti con le relative caratteristiche:

  • Frutta e crusca. Contengono potassio, fibre naturali e vegetali, che svolgono una preziosa azione di pulizia.
  • Farine e cereali integrali. Contengono vitamine, antiossidanti, fitonutrienti e grassi insaturi. Da prendere almeno due-tre volte alla settimana.
  • Pesce azzurro. Con il salmone, le sardine e le acciughe, rappresentano cibi ricchi di acidi grassi omega-3 e dunque sono utili a prevenire l’artrosi.
  • Ortaggi. Contengono l’ottimo beta-carotene. Come le carote.
  • Broccoli. Servono, grazie all’acido folico e al potassio.
  • Legumi. Sono i massimi rappresentanti dei cibi anti-infiammatori. Avanti con lenticchie, ceci e fagioli.

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QUALE FRUTTA MANGIARE CONTRO L’ARTROSI?

Tra i frutti, gli ortaggi e il legumi che hanno un maggiore effetto protettivo contro l’artrosi, ci sono:
  • Le pere
  • I carciofi
  • La cipolla rossa
  • Il farro
  • L’ananas
  • Il cavolo e il cavolfiore

CAMMINARE RIDUCE IL RISCHIO DI ARTROSI

Più del cibo, e prima dell’alimentazione, quello che più conta, in abbinamento, è l’attività fisica. Determinante per non aumentare di peso.. Uno studio australiano, pubblicato su Arthritis and Rheumatology  dimostra che perdere peso può consentire di diminuire fino al 22 per cento la possibilità che l’artrosi compaia o progredisca. E secondo la Arthritis Foundation, la dose giusta di movimento, nel corso di una giornata, per prevenire l’artrosi, è di trenta minuti.Che si ottengono facilmente con una semplice camminata.

ARTROSI IN ITALIA

L’artrosi in Italia sta aumentando, e anche in modo molto vistoso. I casi, negli ultimi trent’anni, sono cresciuti del 113 per cento. Colpa dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento medio dell’età, ma anche di cattivi stili di vita, a partire proprio da alimentazione e attività fisica. A essere più colpite sono le donne: il 68 per cento sopra i 75 anni, rispetto al 49 per cento degli uomini della stessa età.

ARTROSI ALL’ANCA E GIOVANI

L’artrosi all’anca non è più considerata, come un tempo, una tipica malattia della terza età. Colpisce anche i giovani, per i quali però esistono specifiche possibilità di cure. Ferme restando alcune precauzioni in termini preventivi, come non andare in sovrappeso, gli interventi più frequenti, in ordine crescente, sono i seguenti.
  • In una fase iniziale della patologia possono essere utili la fisioterapia, magari abbinata a qualche farmaco antinfiammatorio. Tutto sotto stretta prescrizione medica.
  • Anche le iniezioni a base di acido ialuronico possono avere una buona efficacia, per allontanare il dolore e stabilizzare la situazione.
  • Un primo livello di intervento chirurgico è puramente conservativo: la degenerazione della cartilagine è modesta, e l’obiettivo è stabilizzare l’articolazione e ridurre il sovraccarico sulla superficie.
  • Un intervento più radicale è la sostituzione dell’anca con una protesi, ma si tratta di un’ipotesi estrema, che il medico prenderà in considerazione quanto tutte le opzioni conservative non hanno avuto successo.
  • Una via intermedia, se il danno alla cartilagine non è in una fase evoluta, è un intervento mini-invasivo per proteggere l’articolazione da un’evoluzione verso l’artrosi. Con questo intervento il giovane potrà svolgere anche una regolare attività sportiva.
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