Una dieta con al centro l’alimentazione vegetale che modifica in modo sostanziale gli stili di vita, e non solo a tavola. La dieta flexitariana si può definire come una dieta onnivora in cui viene moderato il consumo di derivati animali. L’approccio sarà dunque per alcuni aspetti similare all’alimentazione vegana e vegetariana, che secondo i dati dell’Eurispes in Italia nel 2021 è aumentata del 9% rispetto all’anno precedente.
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DIETA FLEXITARIANA
Ma come funziona una dieta flexitariana? Quali sono le sue caratteristiche di base? Iniziamo dalla sua definizione. Il termine deriva dalla fusione delle parole “flessibile” e “vegetariano”: si tratta di uno stile di alimentazione che incoraggia a mangiare principalmente alimenti vegetali, ma che, allo stesso tempo e a differenza di quanto accade nell’alimentazione vegetariana e vegana, consente il consumo, seppur moderato, di cibi di origine animale. Favorisce inoltre, cosa non da poco, la sostenibilità alimentare.
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COS’E’ LA DIETA FLEXITARIANA
La dieta flexitariana è quindi più flessibile delle diete completamente vegetariane o vegane e permette di seguire un’alimentazione ricca di prodotti vegetali senza eliminare completamente la carne. È stata ideata dalla dietista Dawn Jackson Blatner. Chi la segue beneficia dell’apporto nutritivo degli alimenti di origine vegetale ma anche delle proteine animali.
Il flexitarianismo – o plant based flexitarian, come anche si può intendere questa che, più che una dieta, può essere considerata uno stile di vita – non prevede un rigido schema di regole, né una lista di alimenti specifici o un numero di calorie da consumare. Questo si riconduce alla sua estrema flessibilità.
PRINCIPI DELLA DIETA FLEXITARIANA
Più che di menù e ricette della dieta flexitariana, si può parlare di principi. Quelli sui quali tale tipologia di alimentazione si basa, comprende:
- Grande consumo di frutta, verdura, legumi e cereali integrali
- Parziale sostituzione delle proteine animali con quelle vegetali (ma senza escludere le prime, che comunque sono incluse seppur in minore portata)
- Flessibilità nell’alimentazione vegetale incorporando saltuariamente carne e prodotti animali
- Predilezione per alimenti semplici e naturali e limitazione di cibi elaborati
- Limitazione di zucchero e dolci
A quanto premesso, è evidente la natura della dieta flexitariana: uno stile di alimentazione semi-vegetariano che incoraggia chi intende seguirla a mangiare meno carne e pesce, preferendo cibi a base vegetale. Non solo: può essere considerata una tappa intermedia tra una dieta onnivora ed una completamente vegetariana aiutando di fatto chi intenda muoversi in questa direzione ma voglia farlo gradualmente.
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DIETA FLEXITARIANA: ESEMPIO
Lungi dal voler consigliare un menù settimanale con tanto di piatti e ricette, possiamo affermare che un esempio di dieta flexitariana punti sul consumo di determinati alimenti da includere nella propria dieta quotidiana. Stiamo parlando di frutta e verdura di stagione; di alimenti proteici vegetali quali legumi, tofu, seitan; di cereali integrali (tra questi, in modo particolare riso integrale, orzo, avena); ancora di bevande vegetali (a base di soia, riso, avena, ad esempio) e, in minor quantità latte vaccino; di uova e latticini, di frutta secca e semi oleosi e di grassi insaturi. Tale dieta comprende anche carne, pollame e pesce, ma meno frequentemente.
Se chi non è avvezzo ad un’alimentazione prevalentemente vegetale potrebbe sentire la mancanza di prodotti di origine animale, è mai come oggi avvantaggiato. In commercio, infatti, esiste una grande varietà di sostituti di questi ultimi. Non sarà difficile rimpiazzarli senza sentire di star rinunciando a qualcosa. Pensiamo ai burger vegetali a base di legumi, al seitan, “carne di grano” ottima per dare vista a cotolette, spezzatini ed arrosti vegetariani o, ancora, al tofu. Questi prodotti, oltre che offrire la possibilità di variare in tavola, permettono di bilanciare i macro nutrienti in modo da non incorrere in carenze alimentari. È solo una questione di abitudine: come alternare le proteine animali con quelle vegetali diventerà ben presto automatico.
I VANTAGGI DELLA DIETA FLEXITARIANA
I vantaggi della dieta flexitariana sono numerosi e tutti degni di nota. Innanzitutto si tratta di una dieta che può essere seguita da tutti. Non prevede un calcolo delle calorie, include tantissimi cibi (tra i quali numerosi alimenti vegetali ricchi di proteine) e non impone grosse limitazioni. Chiunque può sentirsi motivato a seguirla e rappresenta una scelta che fa bene alla salute.
Inoltre, un suo grande vantaggio è quello di essere uno stile alimentare rispettoso dell’ambiente: si tratta di un’alimentazione a vantaggio della sostenibilità. Sappiamo bene come il consumo di carne – perlomeno quello eccessivo, che contraddistingue la società odierna – spinga agli allevamenti intensivi, una delle maggiori cause dell’inquinamento. Diminuendo il consumo di carne, si riduce anche la produzione di carbonio.
CONTROINDICAZIONI DELLA DIETA FLEXITARIANA
C’è chi potrebbe obiettare che ridurre il consumo di carne possa causare alcune carenze di nutrienti come la vitamina B12, lo zinco e il calcio. In realtà, si tratta di un rischio facilmente evitabile. Basta consultare un medico o un nutrizionista che saprà consigliare quali siano gli alimenti vegetali più ricchi di proteine per introdurli nella propria dieta oltre a, nel caso, prescrivere degli integratori alimentari di vitamina B12. Inoltre, i sostituti della carne disponibili in commercio sono spesso fortificati con l’aggiunta di tali nutrienti.
DIETA FLEXITARIANA, ALIMENTAZIONE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE
Un approfondimento, prima di concludere, merita l’impronta ecologica del piano alimentare che la dieta flexitariana comporta. La predilezione degli alimenti proteici di origine vegetale favorisce la sostenibilità ambientale e del cibo consumato riducendo di fatto l’inquinamento. Ciò è dimostrato dalle crescenti prove che dimostrano come la riduzione del consumo di carne potrebbe essere uno dei modi più efficaci per combattere le emissioni di carbonio ed il conseguente riscaldamento globale.
E’ la produzione di carne bovina, in particolare, quella a più alta intensità di carbonio: richiede vaste aree di terra aperta, materie prime, acqua e fertilizzanti. Cosa che, se non può essere risolta, perlomeno può essere arginata ricorrendo alla dieta flexitariana, il cui punto forte è sicuramente la flessibilità. Il risultato? Un’alimentazione sana e sostenibile che fa bene alla salute e all’ambiente.
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