Dislessia: sintomi, cure e prevenzione

Primi, inequivocabili segnali: difficoltà nella lettura, nello scrivere e nella concentrazione. Come si guarisce

dislessico dislessia

Problemi nella lettura, innanzitutto. Ma anche nella scrittura, nella memoria, nell’attenzione e nell’apprendimento di alcune materie come la matematica. La dislessia compare più frequentemente in età scolare, ma i suoi sintomi possono essere visibili anche prima. E va affrontata con molta determinazione, per evitare che la dislessia accompagni tutta la fase della crescita e persino la vita di un bambino. Il dislessico è un bambino o un adulto che presenta un disturbo noto come dislessia. Si tratta di una condizione che coinvolge principalmente la lettura, con particolare rilevanza per la velocità, l’accuratezza e la comprensione. Ma è da considerare che un bambino o un adulto dislessico ha un’intelligenza nella media e non presenta problemi neurologici gravi. Ciò che è particolarmente importante sottolineare è che il dislessico non è pigro, disattento o meno intelligente degli altri. Al contrario, spesso queste persone sono dotate di un’intelligenza vivace e creativa, ma incontrano difficoltà nell’acquisire e utilizzare abilità linguistiche scritte. La dislessia non influenza la loro comprensione orale del linguaggio, l’abilità di pensare o di comprendere idee complesse. Le persone dislessiche possono avere successo in qualsiasi area, purché siano forniti i giusti strumenti e il supporto adeguato. Famosi scienziati, artisti, autori e leader del mondo sono stati e sono dislessici, nomi del calibro di Albert Einstein e Henry Ford ad esempio. La dislessia può creare sfide significative nel sistema scolastico tradizionale, basato principalmente sulla lettura e la scrittura. un dislessico necessita, in buona parte dei casi, di un approccio di insegnamento differenziato e di un’attenzione personalizzata per raggiungere il loro pieno potenziale.

Cos’è la dislessia

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La dislessia, come abbiamo già detto, è un disturbo specifico dell’apprendimento che riguarda l’abilità di leggere. Questo disturbo, diagnosticato solitamente durante l’infanzia, persiste nell’età adulta, influenzando l’individuo per tutta la vita. La dislessia è molto più di una semplice difficoltà nella lettura. Può influire sullo spelling, la scrittura e a volte anche sulla pronuncia delle parole. Questo disturbo è caratterizzato da un ampio divario tra il potenziale di un individuo e le sue reali prestazioni scolastiche. Molte persone dislessiche possono avere particolari talenti nell’arte, informatica, design, creatività, risoluzione dei problemi e comunicazione interpersonale. Ma possono essere oscurati a causa delle difficoltà che emergono nella lettura e nella scrittura.

La dislessia in Italia

Bisogna anche considerare che la dislessia è un disturbo molto diffuso. Si stima che riguardi dal 5 al 10 percento della popolazione mondiale. Questo significa che in una classe di 30 studenti, ci possono essere 1 o 2 studenti dislessici. Proprio per tale ragione, sarebbe appropriato che anche listituzione scolastica muova dei passi in avanti per agevolare e supportare l’apprendimento e lo studio di chi sperimenta questi problemi. In Italia, secondo gli ultimi dati disponibili, ci sono 298.114 alunni delle scuole primarie e secondarie ai quali è stato diagnosticato uno specifico disturbo nell’apprendimento. La maggior parte di questi giovani e giovanissimi si trovano nelle regioni del Centro-Nord.

Sintomi

I sintomi della dislessia possono variare, e anche di tanto, da una persona all’altra. Ma esistono dei segni comuni. I sintomi della dislessia nell’adulto possono includere:

  • Problemi nella lettura
  • Confusione con le lettere, le sillabe o le parole simili
  • Difficoltà nello scrivere o con l’ortografia
  • Difficoltà a prendere appunti
  • Poca capacità nell’organizzare le informazioni o a memorizzare
  • Limitata capacità nel mantenere la concentrazione
  • Problemi con l’apprendimento delle parole, rime e canzoni
  • Difficoltà nell’imparare l’alfabeto, le giornate della settimana, i colori, le forme e i numeri

In genere, questi sintomi sono legati a problemi con la lingua scritta. Il bambino dislessico può avere problemi con le abilità motorie fine, come allacciarsi le scarpe, e può mostrare una resistenza o una mancanza di interesse per le attività di lettura e scrittura. A livello comportamentale, possono essere frustrati o scoraggiati a causa delle loro difficoltà a scuola. E per questo, quindi, hanno bisogno di un supporto costante, soprattutto nelle prime fasi di apprendimento.

Cause

Le cause della dislessia non sono ancora del tutto chiare, ma si pensa che siano legate a differenze nel funzionamento del cervello. La ricerca ha mostrato che le persone dislessiche utilizzano le parti posteriori del cervello meno di quanto dovrebbero durante la lettura, e utilizzano invece più le parti anteriori. Sembra anche che ci sia una forte componente genetica nella dislessia. Se un genitore o un fratello ha la dislessia, è molto probabile che un bambino possa svilupparla. Alcuni studi hanno identificato diversi geni che potrebbero essere associati alla dislessia. È bene sapere che la dislessia non è causata da problemi di vista, di udito o da problemi neurologici gravi. Non è causata neanche da una cattiva educazione, da un ambiente di vita difficile o da un basso quoziente intellettivo. Ma ancor più, non essendo considerata una vera e propria patologia, o almeno per ciò che può intendersi per una malattia, non ha una cura o un trattamento universale. La migliore cura alle difficoltà di lettura, scrittura e apprendimento del dislessico possono essere attività di supporto costanti e personalizzate in grado di responsabilizzare e migliorare le capacità organizzative e le abilità di apprendimento in maniera alternativa. Il segreto sta nel far scoprire al dislessico qual è il metodo con cui riesce a studiare e ad apprendere meglio, senza passare per le soluzioni tradizionali.

Diagnosi

La diagnosi della dislessia è un processo che coinvolge diversi professionisti, tra cui psicologi, neuropsichiatri e logopedisti. Questo processo prevede l’analisi delle abilità cognitive, linguistiche e di lettura del bambino, oltre a un esame della sua storia scolastica e familiare. Il primo passo per la diagnosi è spesso un colloquio con i genitori o i tutori del bambino. Gli esperti possono fare domande su:

  • Abitudini di lettura del bambino
  • Difficoltà a scuola
  • Storia personale di apprendimento
  • Presenza di eventuali disturbi di apprendimento in famiglia (componente genetica)

In seguito, il bambino può essere sottoposto a vari test di lettura e di scrittura per valutare la sua capacità di decodificare parole, la sua comprensione della lettura, la sua velocità di lettura e la sua abilità di scrittura. Questi test possono essere utili per identificare i punti di forza e di debolezza del bambino. Per un esame ancora più certosino, possono essere effettuate valutazioni cognitive e psicologiche per escludere altre cause delle difficoltà di lettura del bambino, tra cui:

  • Problemi di vista o di udito
  • Problemi emotivi o comportamentali
  • Ritardo generale nell’apprendimento

Test di dislessia

Esistono diversi test specifici per la dislessia che possono essere utilizzati per la diagnosi. Questi test sono progettati per misurare le abilità di lettura e scrittura in modo dettagliato, e possono includere la decodificazione di parole, la lettura di passaggi, la scrittura di frasi e la comprensione della lettura. Un esempio di test per la dislessia è il Test di Lettura e Scrittura Tressoldi, Cornoldi & Colpo, ideato nel 1995, che è ancora oggi ampiamente utilizzato in Italia. Questo test misura la velocità e l’accuratezza di lettura e scrittura, e può essere usato per identificare se un bambino è dislessico. Altri test comuni includono il Test of Word Reading Efficiency (TOWRE), che misura la velocità e l’accuratezza della lettura di parole e non parole. E, per concludere, il Comprehensive Test of Phonological Processing (CTOPP), che misura le abilità fonologiche fondamentali per la lettura. È importante ricordare che nessun singolo test può diagnosticare la dislessia. La diagnosi richiede un’analisi complessiva che includa i risultati dei test, l’osservazione del bambino e la storia di apprendimento e familiare con l’ausilio di esperti e specialisti qualificati.

La dislessia può essere ereditaria?

La dislessia può essere ereditaria: infatti ha una base neurobiologica che può trasmettersi in via ereditaria. In parole più semplici, dislessici si nasce. Tuttavia esistono molti casi di dislessici che rappresentano il primo caso in famiglia.

Come si guarisce dalla dislessia?

Come accennato in precedenza, la dislessia non è una malattia e quindi non può essere “curata” nel senso tradizionale. Ma con l’intervento giusto, le persone dislessiche possono imparare a leggere e a scrivere con efficacia, ottenendo successi sia nella scuola che nella vita. Il percorso di supporto per la dislessia dovrebbe iniziare il più presto possibile. Le ricerche mostrano che quando si interviene con tempo, si ha un impatto significativo sulle abilità di lettura e scrittura dei bambini. Gli interventi più efficaci sono quelli che sono intensivi, individualizzati e che includono un’istruzione esplicita sulle abilità di decodifica e di ortografia.

Quali sono le attività di supporto per il dislessico?

  • Terapia del linguaggio
  • Tutoraggio individualizzato
  • Modifiche alle strategie di insegnamento
  • Uso di tecnologie assistive come software di lettura o audiolibri
  • Sostegno psicologico per aiutare a gestire la frustrazione e l’ansia legate alle difficoltà di apprendimento

Infine, è fondamentale che le persone dislessiche ricevano un sostegno continuo per tutta la vita. Questo può includere sostegno nell’ambito scolastico, lavorativo e nella vita quotidiana, e può aiutare le persone dislessiche a sviluppare strategie per gestire le loro difficoltà e a sfruttare i loro punti di forza.

Riabilitazione

La riabilitazione è un processo a lungo termine che può richiedere molti anni. L’obiettivo della riabilitazione è di aiutare le persone dislessiche a sviluppare le abilità di lettura e scrittura necessarie, e di migliorare la loro autostima e la loro motivazione. La riabilitazione può includere una varietà di strategie, tra cui l’istruzione esplicita sulle abilità di decodifica, la pratica intensiva della lettura e della scrittura, l’uso di materiali di lettura adatti al livello di abilità del bambino, e come già accennato, l’uso di tecnologie assistive. Anche la terapia del linguaggio può essere un elemento importante della riabilitazione. I logopedisti possono lavorare con le persone dislessiche per migliorare le loro abilità fonologiche, che sono essenziali per la lettura, e per sviluppare strategie per leggere e scrivere più efficacemente.

Prevenzione

Non esistono metodi sicuri per prevenire la dislessia, dato che si tratta di una condizione legata a fattori genetici e biologici. Ma è possibile giocare d’anticipo promuovendo le seguenti pratiche:

  • Prima di tutto, è importante promuovere l’amore per la lettura fin dalla più tenera età. Questo può includere la lettura ad alta voce ai bambini, la lettura insieme, la visita alla biblioteca, l’ascolto di audiolibri, e la creazione di un ambiente ricco di libri a casa.
  • Intervenire, ancora quando i bambino sono piccoli, può aiutare a identificare e ad affrontare le difficoltà di lettura prima che diventino gravi. Questi interventi possono includere la valutazione delle abilità di lettura e di scrittura dei bambini, l’istruzione esplicita sulle abilità di decodifica e di ortografia, e il sostegno individualizzato per le difficoltà di apprendimento. Chiaramente, senza mai esagerare. In caso di dubbi, rivolgersi ad uno specialista.
  • Anche il sostegno ai genitori è fondamentale. I genitori possono essere formati su come sostenere lo sviluppo delle abilità di lettura e di scrittura dei loro figli a casa, e su come riconoscere i segni di dislessia e chiedere aiuto.

La legge 170/2010

In Italia, la dislessia è riconosciuta dalla legge 170/2010, che garantisce il diritto all’educazione e all’inclusione scolastica per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA), tra cui la dislessia. Questa legge prevede che gli alunni con DSA abbiano diritto a misure di sostegno personalizzate, come l’uso di strumenti compensativi e misure dispensative, per facilitare l’apprendimento e la partecipazione alla vita scolastica. La legge prevede, inoltre, che le scuole forniscano una formazione adeguata ai docenti per rispondere alle esigenze degli alunni con DSA, promuovendo la consapevolezza e la comprensione dei DSA nella comunità scolastica. La dislessia è, quindi, un disturbo dell’apprendimento complesso che richiede un approccio multidisciplinare e personalizzato. Nonostante le sfide, le persone dislessiche possono raggiungere il successo nella scuola e nella vita con il sostegno giusto. Quello di cui hanno bisogno è il supporto, gli strumenti adeguati e un forte appoggio da parte della famiglia e degli amici.

I vantaggi della dislessia

La dislessia non porta soltanto problemi. Come dimostrano le storie di alcuni dislessici famosi (da Leonardo Da Vinci a Bill Gates), la dislessia induce in modo naturale all’innovazione e alla creatività. E i dislessici sono capaci di risolvere in modo semplice anche problemi molto complessi.

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