Distributori automatici: perché contengono soltanto cibo spazzatura?

Il 16 per cento degli snack pieni di grassi e di zuccheri arrivano da queste macchine. Eppure le alternative non mancano

frutta nei distributori automatici

I distributori automatici di cibo e bevande sono dappertutto: scuole, uffici, ospedali, aziende. Se ne contano ufficialmente, in Italia, 830mila che producono un fatturato di 1,6 miliardi di euro allo, con 4 miliardi di consumazioni erogate. Una buona percentuale delle vendite riguarda i caffè, ma il 16 per cento degli snack, che contengono grassi e zuccheri e sono particolarmente attraenti per i bambini, vengono venduti proprio attraverso queste macchinette.

Ora il punto non è evocare un impossibile forma di proibizionismo, ma piuttosto almeno allargare l’offerta. In fondo, i distributori automatici non sono altro che dei fornitori di cibo e di bevande, anche se manca una persona fisica incaricata del servizio. Quindi possono contenere qualsiasi alimento e qualsiasi bevanda. E nelle scuole ci vorrebbe, per esempio, una maggiore sensibilità e attenzione rispetto alle esigenze delle famiglie su questo versante: secondo un’indagine del Censis, l’82 per cento dei genitori italiani chiedono di tutelare i loro figli dal rischio obesità e dai danni per la salute che arrivano dai cibi ultraprocessati, dal junk food, dalle bibite zuccherate e dagli energy drink. Perché non sostenerli? Basterebbe semplicemente inserire delle alternative nelle macchinette che distribuiscono cibo e bevande, mettendo nei box numerati anche prodotti sani, naturali, magari biologici e di qualità. Per esempio: frutta, yogurt, insalate non condite, verdure, frullati.

Dalle indagini di mercato risulta che quasi la metà dei prodotti messi in vendita attraverso i distributori automatici rientra nella categoria degli alimenti e bevande di basso profilo nutrizionale e addirittura il 73,8% in quella degli ultra processati. Inoltre, cibi e bibite più sani risultano essere sempre più cari rispetto a quelli peggiori e, come se non bastasse, posti in basso, di lato, quasi sempre in posizioni difficili da vedere, tipicamente dedicate ai prodotti che non si promuovono con troppa convinzione.

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