Minigonne vietate in ufficio, l’Olanda cede alle pressioni dei musulmani

Una mail dei funzionari del comune avverte le donne: «Non indossate minigonne e stivali durante l’orario di lavoro». Ma con questi cedimenti non si favorisce l’integrazione, semmai si allargano le differenze.

divieto minigonna olanda distretto municipale amsterdam per non urtare sensibilita islamici

DIVIETO MINIGONNA OLANDA –

Il linguaggio è il solito burocratese degli uffici comunali, ma la sostanza è chiara. Negli uffici comunali di Nieuw West, 133mila abitanti, uno degli otto distretti municipali di Amsterdam, le dipendenti del comune sono invitate a non indossare la minigonna. Il motivo? Urta la sensibilità degli islamici, che in questo quartiere sono molto presenti, abituati a coprire perfino la testa delle donne con il velo.

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MINIGONNA VIETATA IN UN COMUNE OLANDESE –

I dirigenti comunali hanno inviato una mail nella quale è scritto che «le dipendenti non devono indossare una gonna o un vestito che arrivino sopra il ginocchio, e gli stivali al ginocchio sono inappropriati durante il lavoro al banco». Dunque, niente minigonne e niente stivali per le donne al lavoro.

Questo episodio è molto significativo per diversi motivi. Innanzitutto non avviene in un paese oscurantista e tradizionalista, ma nell’Olanda che ha sempre rappresentato un’avanguardia nella libertà dei costumi e nell’emancipazione femminile. In secondo luogo la minigonna nei nostri armadi esiste da più di mezzo secolo, non è un sex symbol né un abito da riscatto femminista, come quando fu introdotta, ma semplicemente un indumento che esprime semplicità, eleganza e praticità. A tutto questo dovremmo rinunciare, o meglio: le donne dovrebbero rinunciare, per non urtare la sensibilità religiosa degli integralisti islamici? E magari un giorno ci chiederanno anche di vestire come loro?

PERCHÉ IL PROVVEDIMENTO NON FAVORISCE L’INTEGRAZIONE –

Il divieto della minigonna da parte di zelanti funzionari comunali, che certo non hanno potuto non avere una copertura politica, è un piccolo segnale di quel cedimento culturale, quella resa, che non aiuta l’integrazione, ma semmai alimenta diffidenza e separatezza con l’universo islamico. Il contrario di quello che ci serve per favorire una buona convivenza.

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