ROMA (4 gennaio) – Arriva fino a 35.000 euro la soglia del bonus previsto dal decreto anti-crisi per famiglie con figli. Scende a 9.000 e 12.000 euro l’importo massimo per le famiglie con uno o due componenti. Sono previsti anche incentivi agli inquilini a basso reddito, mentre per commercianti e artigiani c’e’ una norma che inverte l’onere della prova sull’evasione. Proposte anche per evitare scalate ostili nelle societa’ e incentivi energetici. Mercoledi’ il provvedimento riprende il suo iter presso le commissioni Finanze e Bilancio della Camera, e gia’ dal giorno dopo, con riunioni in notturna, si passera’ alle votazioni sugli emendamenti.Abbiamo identificato i punti su cui intervenire – afferma uno dei due relatori di maggioranza, Maurizio Bernardo – e stiamo attendendo le valutazioni dei tecnici del governo.
Aiuto agli inquilini a basso reddito: su di loro potrebbero essere dirottate le risorse – circa 200-250 milioni – attualmente previsti dal provvedimento che mette una soglia per i mutui variabili, risorse che visto la riduzione dei tassi di interesse rimarrebbero altrimenti inutilizzate.
Per commercianti e artigiani, invece, arriva una norma che inverte l’onere della prova per gli “Studi di settore”: sara’ il fisco a dover provare l’evasione e non i contribuenti a dover dimostrare di essere in regola. Sono queste le tre principali novita’ che potrebbero essere introdotte dalla maggioranza nel decreto anti-crisi.
Gia’ certa e’ la rimodulazione per il bonus familiare. La maggioranza punta ad approvare un emendamento proposto da Alessandro Pagano(Pdl) che rimodula le sei soglie di accesso al bonus gia’ previste: L’importo complessivo della manovra non cambia – afferma Pagano – ma spostiamo gli interventi in favore delle famiglie con figli, convinti che bisogna guardare al futuro, invece che sulle famiglie con un solo componente.
Per le famiglie di single quindi la soglia per accedere al bonus scendera’ da 15.000 a 9.000 euro e per le famiglie con due componenti da 17.000 a 12.000 euro, mentre salira’ quella per chi ha un figlio (da 17.000 a 20.000 euro) per chi ha 2 figli (da 20.000 a 25.000 euro), per chi ne ha tre e oltre (da 20.000 a 35.000 euro) o per chi ha a carico un parente disabile (da 22.000 a 45.000 euro).
Ma novita’ sono attese anche per gli incentivi energetici che danno diritto ad uno sconto del 55%: l’ipotesi che sembra prendere corpo e’ quella di una spalmatura in 10 anni dello sconto (ora invece puo’ essere detratto in 3 anni) piuttosto che quella di ridurre la percentuale dello sconto al 40-45%.
Dalle famiglie alle grandi societa’: per evitare scalate ostili si ipotizza poi di ridurre dal 2 all’1%, per tutto il 2009, la soglia di partecipazione che fa scattare l’obbligo di comunicazione alla Consob.
Sul tavolo, anche la proposta della Lega di introdurre uno scudo anti-stranieri per evitare l’ingresso di imprese straniere in societa’ italiane in settori strategici: e’ il caso della Libia nell’Eni. Si valuta poi la riduzione dal 10 al 5% dell’imposta per la rivalutazione dei cespiti aziendali. La ripresa dopo le festivita’ natalizie sara’ l’occasione anche per avviare il tavolo governo-parti sociali richiesto a gran voce dai sindacati.
Per gli ammortizzatori sociali ci poniamo due obiettivi – afferma Maurizio Bernardo – quello di aumentare le risorse, anche attraverso l’utilizzo di fondi europei, e quello di estendere le norme al settore dei precari. Difficile invece che nel decreto possa essere inserita una misura cosi’ importante come la settimana corta.
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