Doggy bag con il cibo che avanza: in un ristorante di Bergamo è realtà da 5 anni

L'Osteria Al GiGianca, dal momento della sua apertura, ha previsto la possibilità degli "avanzi a portar via". Perché è una sana abitudine che riduce gli sprechi di cibo, contribuisce a non produrre rifiuti inutili e crea una rete di contatto con i produttori agricoli

Osteria Al GiGianca

DOGGY BAG –

Non è più una novità: la moda della doggy bag – o se volete chiamarla alla lombarda, della “schiscetta” – da portare a casa dopo una cena al ristorante, si diffonde in maniera sempre più alta da nord a sud della penisola. Sarà che l’attenzione verso il cibo sano, all’agricoltura etica e più in generale agli stili di vita sostenibili, è ormai (e noi ne siamo contentissimi) affare di molti: non è più cosa strana chiedere al cameriere di poter portare a casa, da mangiare l’indomani o da trasformare nella pausa pranzo in ufficio, la fetta di torta, la pizza, la pasta, persino la bottiglia di vino lasciata a metà!

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Torta alla frutta
L’osteria dove gli avanzi a portar via sono realtà da sempre

Oggi vi raccontiamo un caso virtuoso, quello di un ristorante di Bergamo nel quale la moda della doggy bag è realtà sin da quando ha aperto il locale, 5 anni fa. Perché? “Abbiamo aperto questo ristorante puntando proprio su uno stile nuovo e una diversa concezione di offrire da mangiare – ha spiegato all’Eco di Bergamo Gigi Pesenti, titolare dell’“Osteria Al GiGianca”  – Sensibilità verso la pratica del recupero, evitare lo spreco di cibo sono alla base del nostro modo di lavorare. E poi ci teniamo a non veder sprecate le materie prime che utilizziamo, dalla carne alle verdure, alla frutta, dall’olio fino allo zafferano, tutte prodotte da contadini, agricoltori e coltivatori del nostro territorio. Questo messaggio e questa stretta relazione sono state subito capite dai clienti. E valorizzate. Così notiamo che rispetto all’inizio, qualche anno fa, quando ancora c’era comunque imbarazzo a chiedere la vaschetta, oggi tutti sono molto più sensibili e aperti. Molti gli anziani, forse ancora troppo pochi i giovani, ma ormai è percepito chiaramente il valore del gesto e le conseguenze che ne deriverebbero lasciando nel piatto anche solo un pezzetto di carne».

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RIDURRE GLI SPRECHI DI CIBO –

Oltre a ridurre gli sprechi alimentari, questa sana abitudine contribuisce a non produrre nuovi rifiuti, spinge a stringere una forte relazione fra prodotti agricoli e contadini e il territorio che li esprime. “Quello che cambia e sta cambiando velocemente è il comportamento delle persone – spiega Pesenti – Oggi sono molto più attente e responsabili di fronte a l tema dello spreco. Sarà l’effetto della crisi, ma anche nel mio locale sono sempre più numerosi coloro che per primi ce lo chiedono. A volte siano noi a ricordarglielo”.

(Foto: Pagina Fb Osteria Al GiGianca)

 

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