Ragusa: un benefattore voleva donare 2 milioni di euro ma ha dovuto rinunciare

Giuseppe Giuffrè, emigrato ibleo in America , diventato miliardario, aveva deciso di fare un omaggio alla sua città. Donando soldi contanti per l’ospedale Giovanni Paolo II. Ma ha ritirato la somma dopo una lunga attesa nell’anticamera dei dirigenti della Asl.

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DONAZIONI AGLI OSPEDALI –

I soldi pubblici si possono sprecare anche quando è un privato cittadino a metterli sul tavolo. Basta, come avviene spesso in Italia, scoraggiare il benefattore. Con le lungaggini burocratiche, uno spreco di tempo e di risorse umane, con l’insipienza o con la cattiva educazione.

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LA DONAZIONE DI GIUSEPPE GIUFFRÈ ALL’OSPEDALE DI RAGUSA –

Ed è proprio quello che, incredibile ma vero, è avvenuto a Ragusa, nel cuore di quella Sicilia dove il sistema sanitario fa acqua da tutte le parti, anche per mancanza di mezzi e di apparecchiature. Giuseppe Giuffrè, 77 anni, è un ragusano emigrato in America che ha fatto fortuna nella Grande Mela, diventando un miliardario con la sua rete di concessionarie di automobili. Per non dimenticare le sue origini e la sua terra, Giuffrè più di una volta si impegna, di tasca propria, a favore dei cittadini ragusani. Finanzia l’associazione degli emigrati iblei negli Stati Uniti. Aiuta alcune famiglie siciliane. Firma assegni per figli e mogli di alcuni operai morti nella strage del depuratore di Mineo.

Dunque Giuffrè non è un millantatore né un personaggio abituato a sprecare tempo. E quando, attraverso il suo avvocato, si fa avanti con l’Azienda sanitaria di Ragusa per fare una donazione di 2 milioni di euro, dopo una prima reazione di incredulità, finalmente gli interlocutori si decidono a prenderlo sul serio. Si parla, molto concretamente, di dove e come impegnare la somma, e si sceglie l’ospedale Giovanni Paolo II e l’acquisto di alcune apparecchiature per le risonanze magnetiche.

SPRECO DI DENARO ALL’OSPEDALE GIOVANNI PAOLO II DI RAGUSA –

Tutto sembra filare liscio, e manca solo la firma delle parti. E qui viene il bello. Giuffrè vola in Italia e arriva a Ragusa, per l’appuntamento finale con Maurizio Aricò , direttore generale dell’Azienda sanitaria di Ragusa. Tutto è pronto per la firma, ma Giuffè, alla sua età e con la sua generosità, è costretto a fare una lunga, interminabile anticamera nella segreteria di Aricò. Fino a quando, spazientito e offeso, si alza e se ne va. Decidendo di ritirare la donazione.

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