In Europa c’è un Paese in cui le due più alte cariche dello Stato sono ricoperte da donne. Un vero e proprio miraggio in Italia ma che in Estonia è ormai una prassi consolidata. Questa settimana infatti, la 43enne Kaja Kallas ha ottenuto la fiducia del Parlamento, diventando così la prima premier donna nella storia dell’Estonia. Kallas guiderà un governo di coalizione col centrosinistra e dovrà collaborare con Kersti Kaljulaid, che è diventata presidente del Paese baltico nel 2016.
DONNE AL POTERE ESTONIA
Kaja Kallas, di professione avvocato, è la leader del Partito riformista (destra liberale). In carriera è stata europarlamentare ed è fortemente un’europeista. Nonostante venga da un’area di centrodestra, il suo governo è frutto di una coalizione con il centrosinistra. La capacità di mediazione e l’arte politica l’ha probabilmente ereditata dal padre, che è stato primo ministro dal 2010 al 2014 e commissario europeo ai Trasporti durante la presidenza Barroso. Il capo dello Stato, Kersti Kaljulaid, ha invece ha 51 anni. Laureata in genetica, ha conseguito un master in economia e scienza dell’amministrazione. Dopo diverse esperienze in azienda e in politica, fino al 2016, è stata membro della Corte dei conti europea.
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KAJA KALLAS PRIMO MINISTRO
Il governo Kallas entra in carica a seguito di uno scandalo politico, legato ad accuse di corruzione, che ha investito l’esecutivo precedente, guidato dal centrista Juri Ratas. “La prima cosa che affronteremo è la crisi sanitaria“, ha detto Kallas il giorno dell’insediamento, annunciando che: “Il nostro obiettivo è quello di mantenere l’Estonia il più aperta possibile in modo che la gente possa andare al lavoro, i bambini a scuola e le attività economiche possano continuare”.
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LEADER POLITICA ESTONIA
Nel suo governo ben sei ministri sono donne e otto hanno tra i 30 e 50 anni. Kallas si aggiunge alla lista di donne leader nei Paesi del Nord Europa. Nella parte settentrionale del Vecchio Continente il vertice della piramide politica è già occupato da “presidentesse” in Lituania, Norvegia, Finlandia, Islanda, Danimarca e Germania. Situazione ben diversa rispetto agli Stati Membri del Sud, considerando che nei 27 Paesi Ue e il Regno Unito, solo il 14,3% dei premier è donna e tra i presidenti la quota sale appena al 21,4%.
La foto di copertina è tratta dalla pagina Facebook di Kaja Kallas.
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