DOTTORE MA E’ VERO CHE? PORTALE DEI MEDICI
Finalmente un portale semplice. Uno strumento che sfida l’onda lunga delle bufale sulla medicina via Internet utilizzando lo stesso strumento: il web. È nato così il sito Dottore ma è vero che.it nel quale un team di medici specializzati è in grado di rispondere a qualsiasi domanda specifica da parte dei lettori. Con una competenza scientifica.
La vitamina C è efficace contro il raffreddore? I fiori di Bach si possono considerare una terapia? Per curare il mal di schiena serve una risonanza magnetica? Sono domande frequenti che attraverso l’universo del web e spesso mettono in moto il corto circuito delle fake news. Con un’aggravante: che intanto diminuisce la fiducia e la stima dei medici, fino al punto che tra i giovani si sta diffondendo l’idea davvero bizzarra in base alla quale la tecnologia potrà, prima o poi, sostituire il medico in carne ed ossa. Come se il Dr. Google o il Dr. Yahoo fossero in grado di risolverci qualsiasi problema.
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Il portate Dottore ma è vero che.it è nato da un’iniziativa della Federazione nazionale dei medici chirurgi e degli odontoiatri (Fnomceo) che, una volta tanto, senza stare troppo a lamentarsi ha deciso di scendere in campo per dare un argine alle fake news in campo medico. «Lo facciamo in quanto eravamo davvero devastati dalle bufale che circolano sul web» commenta Filippo Anelli, presidente di Fnomceo. E aggiunge: «Il medico deve sempre attenersi a ciò che la scienza ha scoperto e certificato. E deve farlo per professionalità, per senso etico e per non aggirare la legge».
Una buona notizia, insomma. Con una postilla: se davvero i medici vogliono recuperare un rapporto corretto e credibile con i pazienti, è bene anche che facciano autocritica rispetto ad alcuni loro comportamenti. Serve più umanità, troppo spesso i pazienti sono ridotti a dei numeri. E serve riscoprire l’efficacia di quella prima linea, il medico di base o medico di famiglia, fondamentale per essere in grado di dare risposte a tanti cittadini, che altrimenti rischiano di emigrare, anche sul web. Una prima linea troppo spesso scoperta da medici che la considerano molto faticosa e poco profittevole.
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