Rappresentano un rifiuto più che ingombrante. Ad alto rischio inquinamento. Con l’aggravante che ne consumiamo tantissimi quando in casa arriva un bebè. I pannolini vanno dunque smaltiti bene, per evitare inquinamento e per non mandare in tilt la catena della raccolta differenziata.
Indice degli argomenti
DOVE SI BUTTANO I PANNOLINI
La prima cosa da sottolineare è che non tutti i pannilini sono uguali. Esistono, infatti, i pannolini usa-e- getta e quelli biodegradabili e compostabili. I primi, sono costituiti da sostanza plastiche e chimiche e, una volta sporchi, vanno riposti nel contenitore della spazzatura indifferenziata, oppure vanno messi nei contenitori dedicati alla raccolta specifica dei pannolini, se il comune di residenza li prevede. Per quanto concerne i biodegradabili e compostabili, bisogna specificare che solo quelli biodegradabili vanno gettati nel secco. I compostabili possono, invece, essere buttati nell’umido. I cosiddetti pannolini lavabili, al contrario, che possono essere riutilizzati tante volte, saranno smaltiti come gli altri vestiti, quando avranno terminato la loro vita utile.
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ERRORI DA EVITARE CON I PANNOLINI
Ecco quali sono gli errori più comuni che si fanno quando si gettano i pannolini sporchi e che, invece, vanno evitati assolutamente:
- Mai gettare i pannolini in luoghi pubblici, come parchi o giardini, non deputati, quindi, alla raccolta dell’immondizia. Essi vanno sempre riposti nell’indifferenziata oppure nell’umido, a seconda delle specificità;
- Mai lasciare aperto il sacchetto del pannolino usato, prima di buttarlo nella spazzatura, altrimenti fuoriescono odori sgradevoli e non si favorisce una corretta gestione dei rifiuti;
- Non bisogna gettare mai il pannolino nei wc, perché possono causare ostruzioni e danneggiare il sistema di fognatura;
- Per ridurre l’impatto ambientale, è possibile utilizzare sacchetti biodegradabili o compostabili per la raccolta dei pannolini usati;
- È fondamentale seguire le regole locali in fatto di smaltimento dei rifiuti, ad esempio rispettando gli orari di raccolta e buttando solo i tipi di rifiuti accettati;
- Se possibile, è bene riciclare i materiali dei pannolini, come la plastica e la polpa di legno, in modo da ridurre l’impatto ambientale. Tuttavia, non tutti i centri di riciclaggio accettano i pannolini e ci possono essere limitazioni in base alla zona geografica.
COME SI SMALTISCONO I PANNOLINI PER ANZIANI?
Dal 2019, alcuni enti locali, si sono organizzati per una raccolta differenziata specifica per i prodotti assorbenti per la persona e, quindi, anche per i pannolini per gli anziani. Non esiste una normativa univoca ma bisogna verificare la situazione esistente nel proprio comune. Se questa non esiste, i pannolini per gli anziani vanno gettati, come accade per i pannolini dei bambini, nell’indifferenziata. Qualora i pannolini per gli anziani venissero qualificati come rifiuti infetti, perché appartenenti a persone colpite da determinate patologie, allora andrebbero smaltiti negli appositi contenitori di cartone; su tali contenitori andrebbe specificato il tipo di rifiuto, la data e la provenienza.
QUANDO SI BUTTANO I PANNOLINI
COSA SI PUÒ FARE CON I PANNOLINI USATI?
La tecnologia che è stata messa appunto dall’azienda italiana FaterSmart, consente di riciclare i pannolini per i bambini, quelli per gli anziani e gli assorbenti femminili, trasformandoli in oggetti che non ci si aspetterebbe, come arredi urbani, mollette, appendiabiti, cartoni per imballaggi e anche nuovi assorbenti. Il sito che se ne occupa si trova in provincia di Treviso ed è il primo impianto al mondo che ricicla al 100% questo tipo di prodotto. Tali rifiuti vengono prima sterilizzati, successivamente “aperti” e lavati con il vapore a pressione e poi separati nelle varie componenti come ad esempio, la cellulosa, i polimeri assorbenti e le plastiche. In questo modo, da una tonnellata di assorbenti si possono ricavare 150 kg di cellulosa, 75 kg di polimero super assorbente e 75 kg di plastica.
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IN QUANTO TEMPO DEGRADA UN PANNOLINO?
Un pannolino usa-e-getta impiega ben 500 anni a degradarsi e mai del tutto, impattando, perciò, in maniera pesantissima sull’ecosistema. Per realizzare la plastica di un pannolino “usa e getta” ci vuole una tazza di petrolio grezzo. Alcune parti dei pannolini, come le fasce elastiche e i nastri adesivi, possono contenere anche materiali metallici o plastici, che rendono ancora più difficile la loro degradazione. Le sostanze chimiche dei pannolini inquinano il terreno e le acque sotterranee, se smaltiti in modo improprio. Da ciò, si capisce quanto sia necessario riciclare intelligentemente questi prodotti, per evitare che finiscano nell’ambiente inquinandolo ancora di più di quanto non lo sia già ed in maniera irreversibile.
QUANTI PANNOLINI SERVONO A UN BEBÈ
I bambini, di solito, per i primi due mesi di vita, necessitano di circa 10/12 pannolini al giorno, che diminuiscono man mano che crescono, diventato circa 4/6 al giorno. Il numero varia a seconda del prodotto acquistato, che può essere più o meno assorbente e dunque garantire una maggiore freschezza per un tempo più lungo. In media, perciò se consideriamo che ogni giorno ci vogliono circa 8 pannolini, all’anno se ne consumeranno circa 2.900 e in cinque anni saranno più di 7000. Un numero esorbitante che ha un enorme impatto ambientale e anche un peso non indifferente sul bilancio familiare. Ecco perché ci si orienta, sempre di più, sull’acquisto di pannolini lavabili, decisamente ideali dal punto di vista igienico, perché fatti con fibre naturali che garantiscono una maggiore traspirazione all’epidermide del bimbo. Il vantaggio è, inoltre, di tipo economico, dato che sono utilizzabili più volte e si asciugano nell’asciugatrice.
PANNOLINI: COSA SAPERE
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