Dove si guadagna con il riciclo dei rifiuti

Guadagnare dalla spazzatura si può: lo dimostrano tante iniziative nate nei vari comuni italiani, che stanno diffondendo la loro “onda virtuosa” nel resto del Belpaese. A dimostrazione che non sprecare è anche una possibile via per una crescita economica sostenibile. Vi portiamo due esempi, citati dal sito greenme.it: ECOBANK. Il progetto consiste in un sistema […]

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Guadagnare dalla spazzatura si può: lo dimostrano tante iniziative nate nei vari comuni italiani, che stanno diffondendo la loro “onda virtuosa” nel resto del Belpaese. A dimostrazione che non sprecare è anche una possibile via per una crescita economica sostenibile. Vi portiamo due esempi, citati dal sito greenme.it:

ECOBANK. Il progetto consiste in un sistema evoluto per la raccolta differenziata dei contenitori per bevande, che prende spunto da altri progetti simili già funzionanti da tempo nel nord Europa. Si tratta di un raccoglitore automatizzato simile a quelli che normalmente conosciamo come erogatori di qualche prodotto, che è attrezzato per raccogliere alcune tipologie di rifiuti differenziandoli e compattandoli. Il sistema suddivide i prodotti per tipologia (plastica PET, alluminio e acciaio) e per colore (PET trasparente e colorato), ed è dotato di una buona capacità grazie ad il contenitore collegato ed interrato. Il test, partito a inizio 2009, ha avuto un grande successo.: Il futuro di questo sistema punta alla sostituzione dei cassonetti colorati per la raccolta di alluminio e plastica, rendendo automatico il primo ciclo di differenziata.  Entrambe le tipologie di rifiuti che questo cassonetto intelligente raccoglie non devono essere schiacciate (come invece si dovrebbe fare per la raccolta differenziata classica per risparmiare spazio), e devono ancora possedere l’etichetta; chiaramente devono essere completamente vuote. Tutto ciò perché il sistema della macchina è estremamente automatizzato: pesa la bottiglia e legge il codice a barre stampato sull’etichetta (per questo è importante non togliere l’etichetta e non schiacciarla). Una volta eseguita questa operazione con esito positivo, la macchina emette lo scontrino o ricarica la card comunale, a seconda del funzionamento deciso dalle amministrazioni: i cittadini ricevono così buoni spesa o sconti da utilizzare nei supermercati convenzionati. I vuoti a perdere si trasformano così in vuoti a rendere, educando alla corretta differenziazione dei rifiuti. Una volta erogato lo scontrino Ecobank continua il suo lavoro "sotterraneo": compatta il rifiuto, lo separa per materiale e colore e, infine, lo stocca in un magazzino sotterraneo. Quando il contenitore sotterraneo è pieno (contiene all’incirca 6000 bottiglie), il sistema manda un sms all’azienda locale che provvede a svuotarlo.  E’ chiara quindi la convenienza di Ecobank per le amministrazioni, che sebbene elargiscano una cifra (semi) simbolica al cittadino per il conferimento, evitano i passaggi successivi del ciclo dei rifiuti in cassonetto. I rifiuti sono già pronti per essere rielaborati, trasformati e rimessi sul mercato sotto un’altra forma. Le postazioni Ecobank si trovano attualmente nei Comuni di Venaria Reale (TO), Valenza (AL) e Alessandria.

REPAPER ME. Da novembre 2011 anche in Italia la raccolta differenziata della carta si fa al supermercato grazie a RePaperMe, il primo compattatore di carta e cartone pensato per la Grande distribuzione in grado di calcolare la quantità raccolta e, in proporzione, destinare punti premio utili per ottenere sconti sui prodotti in vendita, accumulati grazie ad una carta fedeltà. L’idea è della Eurven, e funziona così: per ogni kg di carta o cartone raccolto, il cliente accumula 10 punti sulla propria carta fedeltà. Il vantaggio per il cittadino, che comunque raccoglie e getta nell’apposito cassonetto, gratuitamente, carta e cartone, c’è. E alla grande distribuzione cosa viene in tasca? il materiale riciclato può essere rivenduto alla filiera dedicata. Senza contare il ritorno di immagine e la capacità di attrarre la clientela con la promessa di far accumulare punti per un’azione che si svolge quotidianamente. Al progetto hanno già dato la propria adesione catene della grande distribuzione come Despar, con alcuni punti vendita attualmente attivi in Lombardia.

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