Dove si salvano le tartarughe in Italia

Da Reggio Calabria a Favignana: con pochi soldi tanti generosi volontari soccorrono le tartarughe. Vittime della plastica e della pesca selvaggia

DOVE SI SALVANO LE TARTARUGHE

DOVE SI SALVANO LE TARTARUGHE

Caretta Caretta è una delle specie di tartarughe più rare e più minacciate dei nostri mari, anche per colpa di una pesca troppo aggressiva. Eppure in Calabria si sta provando, con una forte collaborazione tra diverse istituzioni, a salvarle. Sembra un miracolo ma anche nel profondo Sud, dove mare e territorio sono spesso oggetti di sprechi e di devastazioni, si è riuscito a creare un sistema virtuoso per salvare le Caretta Caretta, e aiutarla a riprodursi. Dove? Lungo una fascia di zona marina tra Bianco e Melito, dove con la collaborazione dell’università, della regione e del Cnr ( e con i fondi europei) sono state attrezzate delle zone protette proprio per questa specie di tartarughe.

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OASI TARTARUGHE CALABRIA

Un’importante operazione di concreta difesa dell’ambiente, della sostenibilità e dell’eco-sistema, se si considera che la tartaruga marina, che circolava per i mari già 110 milioni di anni fa, ha lo status di “vulnerabile” nella lista rossa mondiale delle specie a rischio. E questo per due motivi fondamentali: la falcidia a causa della pesca selvaggia, ma prima ancora la strage per i sacchetti di plastica che infestano i mari. Le tartarughe scambiano la plastica per le meduse e dunque la ingeriscono, con danni mortali, visto che si crea un blocco intestinale nel loro organismo.

Tra le varie specie a rischio c’è anche la Dermochelys coriacea, la più grande e la più veloce tartaruga marina. Lunga quasi due metri in età adulta, ha un peso che varia dai 500 ai 700 chili e riesce a circolare in acqua a 35 centimetri orari, grazie alla propulsione di due arti anteriori che funzionano come se fossero delle pinne. Uno spettacolo, e un esempio della ricchezza della Natura che abbiamo il dovere di proteggere. Animale su animale, tartaruga su tartaruga.

OSPEDALE TARTARUGHE A FAVIGNANA

Un altro punto di eccellenza per salvare le tartarughe è l’ospedale di Favignana, in Sicilia. Qui si parte dal servizio di recupero delle tartarughe ferite in mare, con la collaborazione della Capitaneria di Porto di Trapani, poi si arriva al ricovero e alla cura, con il passaggio graduale attraverso cinque vasche corrispondenti ai diversi gradini della terapia. Fino a quando la tartaruga, una volta guarita, viene liberata  per tornare al suo habitat naturale.

OASI DEL SIMETO

In un’area di circa duemila ettari affacciati sul mare, lungo la statale Catania-Siracusa, grazie al lavoro dei volontari del WWF, si è creato un parco naturale terrestre e marino. In questo splendido scorcio di acque siciliane le tartarughe hanno trovato un loro rifugio, e le Carretta Carretta  depositano le uova lungo il litorale sabbioso dell’Oasi del Simeto.

CARETTA CARETTA

La carretta carretta è molto diffusa nelle regioni meridionali dell’Italia perché si tratta dei luoghi che predilige per nidificare, con le uova che si schiudono dopo circa 50 giorni di incubazione. La Caretta Caretta, la specie di tartarughe più diffusa nel Mar Mediterraneo, è considerata a rischio estinzione con il colore rosso, il livello più alto. Peri seguenti fattori: pesca selvaggia, turismo balneare, illuminazione delle coste, inquinamento marino, microplastiche accumulate nello stomaco.

ANIMALI A RISCHIO NEI NOSTRI MARI:

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