Gli eroi non mancano, i gentiluomini scarseggiano. Già ai tempi del Premio Nobel per la letteratura, Luigi Pirandello, profondo indagatore dell’animo umano, questo paradosso segnalava una nostra fragilità di fondo. La continuità nei comportamenti.
L’eroismo è un gesto. Encomiabile, coraggioso, talvolta istintivo. L’essere galantuomo è una scelta di vita, con un profilo di lungo periodo, che non sempre è facile consolidare. Il galantuomo è onesto, sicuramente, ma non solo. Ha un modo naturale, innato, di approcciarsi verso gli altri: è leale, gentile, non cerca scorciatoie e furbizie, riconosce gli errori, si assume le sue responsabilità. Tante cose messe insieme, con in più il fatto che devono durare nel tempo.
- Il galantuomo sa accettare le sconfitte.Non scarica sempre le responsabilità sugli altri, non cerca il solito capro espiatorio, non accusa per mostrarsi incolpevole. E’ pronto a riconoscere i suoi errori, consapevole che questa limpidezza ha un prezzo da pagare.
- Il galantuomo conosce la galanteria.Ma sa anche dove può spingersi con questo atteggiamento, quale confine non può attraversare. Per rispetto alla donna per la quale mostra tanta attenzione, e innanzitutto epr rispetto a se stesso.
- Il galantuomo non confonde il fine con il mezzo, specie a proposito del denaro.
- Il galantuomo non si vanta del suo stile e della generosità: è sobrio anche nel prendere atto delle proprie qualità.
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