Come educare alla meraviglia

Lo stupore rende più saggi, empatici e creativi. Ed è anche un ottimo antidoto contro il bullismo

educare alla meraviglia

Educare alla meraviglia. Un metodo semplice, chiaro, ma molto potente, per coltivare negli studenti, sia a scuola sia all’università, il piacere per lo stupore, per la sorpresa che ti aiuta a guardare il mondo con occhi diversi. In tempi di crisi dell’educazione, servono nuove strade da battere, e questa proposta è molto utile per rafforzare saggezza e creatività dei giovani. E anche per frenare le loro tendenze al bullismo.

Nel libro Educare alla meraviglia (edizioni Meridiana), il teologo americano Matthew Fox parte dal problema dell’abbandono scolastico per poi proporre un manifesto che reindirizza le ragioni per cui si educa. Una serie di proposte per far fronte alla crisi dell’educazione, che riguarda tutto il mondo. Il libro del teologo statunitense è un vero e proprio manifesto che sconvolge e reindirizza le ragioni per cui si educa. Per lui, l’educazione non riguarda soltanto i bambini e i giovani ma gli adulti. Educare non è compito esclusivo della scuola e dell’università. È necessario che gli insegnanti trasmettano il gusto e la gioia, l’utilità e l’efficacia di vivere la vita come apprendimento. Educare allo stupore è di fondamentale per stimolare la creatività delle persone.  Non è un caso che l’80% degli studenti universitari della California non sia contento dei corsi che frequenta.

La meraviglia attizza la curiosità, spinge verso quello che non ti aspetti e appare ignoto. E’ un motore potente che aiuta a mettere in moto energie, desideri, passioni. C’è sempre tempo per sorprendersi e stupirsi, e non è mai tardi per alzare lo sguardo e allungarlo rispetto ai confini nei quali spesso lo restringiamo. Secondo Platone, la stessa filosofia nasce dalla meraviglia, insita nell’attività del filosofo. E anche senza diventare così profondi, la meraviglia ci spinge oltre la superficialità e la quotidianità delle cose. Peccato che con tanti presupposti, proprio la meraviglia sia uscita dagli obiettivi educativi della scuola.
La crisi dell’educazione riguarda soprattutto gli adulti. Se non sappiamo più che cosa significhi essere adulti, allora non potremo essere un riferimento per i nostri figli. Tutti gli adulti sono continuamente coinvolti nel processo educativo. I bambini guardano e imparano, o cercano di imparare e non c’è niente di più naturale dell’apprendimento dai genitori, dagli zii o dai nonni. Inoltre, se l’educazione è in crisi la colpa è anche dei modelli educativi che si sono affermati nelle scuole. Secondo uno studio condotto dall’Università della California, pochi tra gli studenti e gli insegnanti trovano l’educazione ancora divertente o accessibile. Educare alla meraviglia significa proprio superare i classici pregiudizi secondo cui gli studenti non hanno voglia di imparare e si annoiano di andare a scuola. Il modello punitivo, adottato da circa un secolo, ha spento la loro curiosità e limita la loro creatività. La scuola, quindi, diventa una sorta di medicina disgustosa, da prendere fino a quando non terminano gli studi.

Le scuole e le università, oggi, producono competizione, separazione e ostilità tra gli studenti. I casi di bullismo aumentano di anno in anno, in tutto il mondo, e il senso della comunità viene messo da parte in nome dell’individualismo. Educare alla meraviglia, invece, consentirebbe a tante università di formare degli adulti, prima che dei professionisti, dotati di spirito di squadra e della gioia di condividere le proprie esperienze e competenze. Quindi, l’educazione alla meraviglia conduce al di là della semplice conoscenza. Ecco alcuni vantaggi che potremmo trarre:

  • Saggezza. Lo stupore ci rende saggi perché provoca delle esperienze memorabili risvegliando il rispetto e la gratitudine verso gli altri.
  • Previene il bullismo. L’educazione riduce l’inclinazione alla competizione e la ghettizzazione dei giovani, allontanandoli dalla criminalità.
  • Creatività. Mettere l’arte al centro dell’educazione dei giovani, li aiuta a non annoiarsi e stimola l’apprendimento.
  • Compassione. Un’educazione che aiuti i giovani a condividere le gioie e i dolori aiuta a creare una società dove tutti sono vincenti e nessuno è perdente.
L’educazione alla meraviglia, che va coltivata fin da bambini, è un percorso di tante piccole tappe verso le quali i bambini vanno accompagnati. Tutte preziose.
  • Sperimentare la curiosità: incoraggiare le domande, non cercando di rispondere subito con certezze, ma esplorando insieme le risposte. Lasciar spazio al “non so” e all’incertezza è fondamentale per stimolare la ricerca.
  • Vivificare i sensi: aiutare a riscoprire la bellezza del mondo attraverso tutti i sensi.L’ascolto dei suoni, l’osservazione dei dettagli, il tocco degli oggetti, il profumo dei fiori, il gusto dei cibi. Ogni esperienza sensoriale può essere un’occasione per sorprendersi.
  • Riconoscere la bellezza nelle piccole cose: a volte la meraviglia sta nei dettagli più quotidiani, come una foglia che cambia colore, una nuvola che sembra una forma familiare, o il movimento delle onde. Insegnare a fermarsi e osservare.
  • La connessione con la natura: la natura è sempre un’incredibile fonte di meraviglia. Passeggiare nei boschi, guardare un tramonto o semplicemente osservare un animale possono essere occasioni straordinarie di stupore.
  • Stimolare la creatività: l’arte, la musica, la lettura e la scrittura sono vie potenti per alimentare la meraviglia. La creatività aiuta a guardare il mondo sotto prospettive nuove e diverse.
  • Condividere e raccontare storie: Raccontare storie di scoperta e di bellezza, sia storie personali che storie immaginate, aiuta a stimolare il desiderio di esplorare e di cercare nuove esperienze.

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