Bambini e smartphone: come comportarsi

Niente contatti con lo smartphone prima dei due anni. Mai a tavola e quando si va a dormire. I rischi: dai problemi alla vista all'obesità

BAMBINI E CELLULARE

È giusto che i bambini usino il cellulare fin da piccoli? E quale può essere considerata l’età giusta per smanettare con il primo telefonino della vita? Inoltre: quali rischi si corrono se si cede a una moda, a un’abitudine, e si consente ai bambini di fare come i grandi diventando prigionieri del cellulare? Sono domande che circolano in tante case, in tante famiglie, e anche in tante scuole.

Quanto usano Internet e smartphone i bambini

Domande che attraversano la coscienza anche dei pionieri della rivoluzione digitale, tanto che i dipendenti delle imprese tecnologiche, pur vivendo praticamente in simbiosi con lo smartphone, sono pronti a giurare che il loro primo imperativo familiare sia impedire ai propri figli di abusare del telefono. Un impegno che ha più volte manifestato anche Steve Jobs, padre dell’Iphone, che si racconta imponesse divieti severissimi ai propri bambini per garantirgli un’equilibrata dieta tecnologica. E che pervade anche il suo successore in Apple, Tim Cook, che ha più volte affermato: «Non voglio che la gente passi troppo tempo con l’iPhone tra le mani». Un risultato che però non va ottenuto con regole rigide ma con una flessibile educazione.

Danni per l’eccesso di uso dello smartphone per i bambini

L’Italia, secondo l’associazione dei pediatri nostrana, è al primo posto in Europa per numero di cellulari in utilizzo e l’età media dei possessori diminuisce sempre di più. Stiamo passando da un uso ad un abuso. Per questo gli esperti consigliano di cercare di posticipare il più possibile l’utilizzo di questo strumento tra i più piccoli. Anche in America la comunità scientifica si sta orientando in maniera netta verso la linea rossa, quella del divieto. Secondo i dati di save The Children, in Italia usa Internet tutti i giorni, il 78 per cento dei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni e il 44,6 per cento dei bambini tra i 6 e i 10 anni. Sottraendo tempo agli amici, ai giochi all’aperto, all’attività sportiva, alla lettura.

Altri dati, sempre di fonte Save the Children, rendono l’idea di come sia diventato avvolgente il rapporto tra gli smartphone e i bambini. Il 41 per cento dei bambini di età tra gli 11 e i 13 anni usano i social (il 47,1 per cento nel caso delle ragazze), nonostante che per legge non si possa creare un profilo prima dei 13 anni; 3 bambini su 10 usano il cellulare ogni giorno e il 37 per cento lo controlla più di 10 volte al giorno.

L’American Academy of Pediatrics e la Canadian Society of Pediatrics, ad esempio, sostengono che i bambini da 0 a 2 anni non dovrebbero addirittura essere esposti alla tecnologia mentre dai 3 ai 5 l’esposizione dovrebbe essere di massimo un’ora al giorno. Infine quelli dai 6 ai 18 dovrebbero dedicarsi all’utilizzo di smartphone e tablet non più di due ore al giorno. Le statisteche attuali, però, vanno da tutt’altra parte, ragazzi e bambini infatti passano l’equivalente di quattro giorni al mese con il cellulare in mano. Per questa ragione è necessario fissare delle regole, che magari all’inizio verranno mal digerite dai vostri figli, ma che alla lunga vi permetteranno di evitare questi rischi:

  • Incapacità di concentrarsi. Numerosi studi dimostrano che la tecnologia ci sottopone a un numero eccessivo di stimoli che ci impediscono di prestare attenzione per un lungo periodo su un’unica cosa. Questa tendenza nei bambini viene moltiplicata a causa della loro naturale iperattività e curiosità e fa leva negativamente su un cervello ancora in fase di sviluppo.
  • Danni per la vista. La stragrande maggioranza degli smartphone sottopone i nostri occhi a una sovraesposizione alla luce blu. Questa tipologia di illuminazione, tipica dei touchscreen, può causare danni alla retina. I rischi nei bambini ovviamente sono maggiori.
  • L’eccessivo utilizzo mette a rischio i rapporti sociali. L’interazione con gli altri bambini, quando si è piccoli, ha un ruolo fondamentale nel corretto sviluppo del carattere. Secondo diversi esperti, l’utilizzo di smartphone prima dei 13 anni andrebbe a rubare tempo, reale e mentale, al gioco e all’interazione con gli altri.
  • Troppa tecnologia li rende più impulsivi. Numerosi studi hanno dimostrato che la sovraesposizione a cellulari, tablet e tv di un cervello in via di sviluppo può provocare dei ritardi cognitivi, compreso quello dell’apprendimento, causando un aumento dell’impulsività, che può tradursi in scatti d’ira.
  • Rischio obesità. Utilizzare eccessivamente il cellulare ma anche la Tv e le console per i videogiochi fa aumentare vertiginosamente la sedentarietà a discapito dell’attività fisica. Questo problema è particolarmente sentito oltreoceano, basti pensare che un bambino canadese su quattro, e uno su tre negli Stati Uniti, è obeso.
  • Privazione del sonno. La stragrande maggioranza dei bambini ha un dispositivo tecnologico all’interno della propria cameretta e tantissimi genitori non vigilano sull’utilizzo che i propri figli ne fanno quando viene spenta la luce. Troppo spesso i più piccoli si lasciano distrarre dai social network o dai giochi che hanno sul cellulare fino ad ora tarda a discapito del sonno. È necessario ricordare che il riposo è fondamentale nei percorsi di crescita.
  • Tecnodipendenti. Tanti dei nostri figli sono letteralmente incollati ai propri smartphone. L’eccessivo utilizzo ha provocato in loro una vera e propria dipendenza tanto che, quando il cellulare si scarica o non è utilizzabile, maturano una sensazione di smarrimento, come se gli mancasse una parte di loro stessi.
  • Attenzioni alle radiazioni. Nel maggio del 2011, l’Organizzazione mondiale per la Sanità ha classificato i cellulari (e altri dispositivi wireless) come un rischio di categoria 2B (potenzialmente cancerogeno) a causa dell’emissione di radiazioni. Inoltre i bambini sono più ricettivi sotto questo punto di vista quindi più a rischio. Per questa ragione è necessario cercare di evitare il più possibile l’esposizione.
  • Bambini ansiosi. Spesso sono gli stessi genitori a incentivare l’utilizzo del cellulare: ‘chiamami appena hai bisogno’, ‘fammi uno squillo appena arrivi’. In questo modo i bambini vivono l’utilizzo del telefono in maniera ansiogena. In realtà dobbiamo sforzarci di ricordare che lo smartphone è principalmente uno strumento di comunicazione e va usato solo quando serve.
  • Mamma e papà devono dare il buon esempio. Il miglior modo per educare è con i comportamenti giusti. Per questa ragione, se volete che i vostri figli imparino ad utilizzare con moderazione lo smartphone, fatelo voi per primi, a maggior ragione in loro presenza.

Bambini e smartphone: le linee guida dei pediatri

Anche in Italia esistono delle linee guida per l’uso degli smartphone da parte dei bambini. E sono state realizzate da chi ha l’autorevolezza per dare queste indicazioni: la Società italiana di pediatria (Sip). Vediamo quali sono i punti più importanti delle linee-guida.
  • Niente smartphone e tablet prima dei due anni di vita.
  • Vietare l’uso dei dispositivi elettronici di qualsiasi genere a tavola e prima di andare a letto.
  • Non trasformare lo smartphone in una baby sitter o in una compagnia fissa del bambino.
  • Accompagnare i bambini nei primi anni di uso di questi apparecchi.
  • Massimo un’ora al giorno tra i 2  e i 5 anni.
  • Massimo due ore al giorno tra i 5 e gli 8 anni.
  • Non dare il cattivo esempio ai bambini con un uso compulsivo dello smartphone in casa.
  • Il cellulare non deve sostituire i giochi e il divertimento condivisi con i genitori, e non può essere una sorta di consolazione per il bambino.

Smartphone e aggressività dei bambini

Diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato una cosa fondamentale: l’uso esagerato degli smartphone da parte dei bambini e in età poco appropriate non è neutrale. E comporta alcuni rischi importanti per il bambini.
Nonostante gli appelli dei pediatri e tutto quanto sappiamo sui rischi dell’uso eccessivo degli smartphone da parte dei bambini, è proprio la falsa partenza nella prima età che determina poi un tragico punto di arrivo nell’adolescenza: la metà dei quattordicenni italiani guarda lo smartphone più di sei ore al giorno. Nei bambini, tra le conseguenze di un uso così compulsivo degli apparati elettronici, non bisogna sottovalutare l’aumento della loro aggressività. In uno studio pubblicato su JAMA Psychiatry, che a sua volta ha passato in rassegna 84 ricerche internazionali su questo tema. viene confermata la correlazione tra il tempo trascorso davanti a uno schermo (smartphone, cellulare, pc, etc..) da parte di un bambino e il suo livello di aggressività. In casa e fuori casa.

Come disintossicare un bambino dal cellulare

Se avete la sensazione che il vostro bambino sia diventato piuttosto dipendente dal cellulare, con leggerezza cercate di distaccarlo, almeno in parte.
  • Proponete alternative che per lui siano accattivanti e seducenti.
  • Avvicinatelo alla passione per uno sport.
  • Provate a fargli apprezzare qualsiasi attività all’aria aperta.
  • Non ossessionatelo con i divieti e le minacce. E’ controproducente.
  • Aiutatelo ad allargare il giro delle sue conoscenze e delle sue relazioni fisiche, non virtuali.
  • Approfondite l’aspetto della solitudine, uno dei mali peggiori dell’uso compulsivo degli smartphone. E partite da una domanda: perché il vostro bambino vuole stare solo? Cosa gli manca?
  • Valutate se sia il caso di farvi aiutare da uno specialista. Meglio prima che dopo.

Bambini e smartphone: l’allarme a Londra

A lanciare l’allarme sull’uso compulsivo degli smartphone, e in generale degli apparati elettronici, da parte dei bambini, è uno studio di Ofcom, l’autorità regolatrice indipendente per le società di comunicazione nel Regno Unito. I dati dicono questo: in Gran Bretagna un bambino su quattro, tra i cinque e i sette anni, possiede uno smartphone e tre quarti utilizza un tablet o un computer. Il 65 per cento dei bambini della stessa fascia di età invia messaggi fa videochiamate tramite smartphone, e il 38 per cento naviga sui social, nonostante sia richiesto un minimo di età, 13 anni, per poter avere un account.

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