NUOTATRICE DISABILE
In questi anni vi abbiamo raccontato decine di storie incredibili che fotografano la straordinaria capacità empatica degli animali. Cani in corsia che regalano un sorriso ai pazienti o asini che accompagnano piccoli malati nel loro percorso chemioterapico. Sono davvero molti i risultati benefici che illustri studi scientifici hanno dimostrato. Questa storia, però, è davvero incredibile. Ellie May Challis è nata a Little Calcton, nell’Essex, in Inghilterra, nel 2004, a 16 mesi ha dovuto subire l’amputazione di tutti e quattro gli arti a causa di una setticemia scatenata da una meningite. Fin da piccola, però, non si è rassegnata al suo destino beffardo e ha sempre lottato per avere una vita “normale”. Per riuscirci è stata la più giovane al mondo a usare le protesi in carbonio (quelle di Pistorius per capirci) e ora ha deciso di voler partecipare alle Paralimpiadi del 2020 a Tokyo. Ma non su una pista d’atletica ma dentro una piscina. Da quando ha conosciuto Winter, infatti, si è innamorata del nuoto.
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TERAPIA CON I DELFINI
Winter è un delfino al quale per motivi di salute è stata amputata la coda ma che da anni dona tutta la sua dolcezza all’interno del Clearwater Marine Aquarium, una struttura inglese dove questi fantastici animali vengono utilizzati a scopi terapeutici e sociali. Grazie a questo incontro, Ellie prima ha imparato a nuotare e poi è diventata una piccola campioncina collezionando tempi da record che le permetteranno sicuramente di non sfigurare alle prossime Paralimpiadi.
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ELLIE CHALLIS
La passione per lo sport in Ellie, però, è sbocciata fin da piccola, esattamente quando vide Oscar Pistorius in televisione librarsi con le sue gambe “speciali”. Da allora questa bambina, oggi tredicenne, ha insistito con i genitori per avere quel tipo di protesi. Una spesa che, però, la famiglia non poteva permettersi visto il costo proibitivo (fra 10 e 15 mila sterline). Allora, ai tempi, per far correre libera Ellie, intervenne l’intera comunità di Little Calcton che fece una raccolta fondi per farle avere le sue gambe “speciali”.
La foto è tratta dalla sito del Clearwater Marine Aquarium
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