Il coronavirus cambia la vita, ma qualche volta in meglio. È accaduto a Emilia e Giorgio, una coppia molto anziana, e ad alcuni giovani, loro vicini di casa in un palazzo del quartiere Porto-Saragozza a Bologna.
EMILIA E GIORGIO
Emilia, 86 anni, e Giorgio, 91 anni, durante il periodo più duro della pandemia, quando non si può neanche uscire di casa, sentono i colpi durissimi della solitudine. Vivono con un figlio, costretto a lavorare tutto il giorno. Giorgio ha il Parkinson e a malapena riesce a stare incollato davanti alla televisione. Emilia è una donna abituata a essere attivissima: cuce, cucina, lavora a maglia. Viene da una famiglia di contadini, emigrati a Bologna per lavorare in una fonderia, e conosce bene la fatica ma anche la voglia di comunità.
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IL CONDOMINIO DEL CORONAVIRUS
Dall’isolamento e dalla forza di volontà nasce un’idea: condividere le esperienze, le storie di vita, con gli altri condomini, quasi tutti giovani studenti fuori sede, anche loro colpiti più dalla solitudine che dal virus. Così Emilia scrive poesie e racconti, li lascia sui pianerottoli del palazzo, e ripercorre le tappe della sua vita. La guerra, la ricostruzione, il matrimonio, l’arrivo a Bologna, la famiglia che la costringe a lasciare il lavoro per dedicarsi ai figli.
LA NUOVA FAMIGLIA DI EMILIA E GIORGIO
L’idea di Emilia piace molto ai suoi vicini di casa, e così, giorno dopo giorno, Emilia e Giorgio si ritrovano con una nuova famiglia. Sono i ragazzi che abitano nel palazzo, uniti dalle storie che raccontano attraverso l’hashtag #iorestoacasaconunsorriso: per loro Emilia e Giorgio sono i nuovi nonni. Che portano calore e vita, grazie a una semplice condivisione condominiale.
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Nell’immagine di copertina: Emilia (Fonte: Redattore Sociale)
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