Endofasia: come funzionano le voci interiori

Aiutano a ricostruire la nostra storia passata. Ma anche a progettare e immaginare il futuro. E a superare difficoltà e sfide

endofasia cos'è

Stando al dizionario Treccani, l’endofasia è considerata, in psichiatria, come «un’allucinazione acustica, con illusoria percezione di voci interne». In modo più semplice, possiamo parlare di voci interiori, che hanno varie forme (persino quella del dialogo) e ricoprono diverse funzioni psicologiche.

Cos’è

L’endofasia è un discorso con noi stessi che ci parla della nostra vita passata, esaminandola e giudicandola. Ma non solo. L’endofasia aiuta ad accrescere la propria consapevolezza, a comprendere l’ambiente che ci circonda, a immaginare e progettare il futuro. A incoraggiare quando ci sono esami, sfide, difficoltà da affrontare. In queste occasioni, le voci interiori diventano forme di autocritica.

Differenze con i discorsi che si fanno con gli altri

Helene Loevenbruck del Laboratoire de Psychologie ed NeuroCognition Cnrs di Grenoble, la massima autorità mondiale sull’endofasia, in un recente studio ha provato a confrontare le voci interiori con i discorsi che si fanno con gli altri. Mettendo a fuoco alcune differenze sostanziali, come queste:

  • La sintassi e il lessico sono più semplici
  • Il discorso è più condensato, abbreviato e frammentario
  • La presenza di metafore e simbolismi è più frequente
  • L’endofasia è spesso caratterizzata da un tono emotivo più intenso
  • Il dialogo interiore tende a essere più soggettivo e autoreferenziale

Come funziona

L’endofasia funziona attraverso un processo complesso che coinvolge sia il linguaggio che la cognizione. Quando pensiamo o parliamo con noi stessi, attiviamo aree del cervello che elaborano il linguaggio, come l’area di Broca e l’area di Wernicke, insieme a circuiti associati alla memoria e all’immaginazione.

Questo dialogo interiore è spesso automatico, a volte volontario, e aiuta a elaborare emozioni e informazioni. L’endofasia è anche strettamente collegata ai meccanismi di previsione: ci aiuta a simulare scenari futuri, a immaginare come potrebbero andare le situazioni, e a prendere decisioni basate su queste previsioni.

Aree cerebrali coinvolte

Le aree cerebrali principalmente coinvolte nell’endofasia sono:

  • L’area di Broca e di Wernicke (predisposte al linguaggio)
  • L’area prefrontale dorsolaterale (coinvolta nel controllo esecutivo, permettendo di decidere a cosa pensare e come formulare pensieri.
  • La corteccia cingolata anteriore (contribuisce al monitoraggio dell’attività mentale, aiutando a distinguere tra pensieri interni e stimoli esterni.

Inoltre, l’attivazione dell’insula è spesso associata alla componente emotiva dell’endofasia, contribuendo alla consapevolezza delle emozioni che emergono durante il dialogo interiore.

Vagabondaggio mentale

Ci sono momenti nei quali, attraverso l’endofasia, non si pensa a nulla, la mente diventa vagabonda, quasi senza che ce ne accorgiamo, e questo accade proprio in occasione di uno sforzo prolungato di concentrazione e di attenzione.

A quel punto, il vagabondaggio mentale assume i contorni di una distrazione, un alleggerimento della vita. In altre occasioni, le voci interiori si modificano sulla base del discorso che si sta facendo.

Chi è emigrato in un altro Paese, e non ha ancora appreso bene la nuova lingua, parla con se stesso per ricostruire i tasselli della sua memoria e restare ancorato alla nazione da dove proviene, mentre usa la lingua con gli altri per gli argomenti che si riferiscono all’attualità e riguardano il Paese dove si trova dopo l’emigrazione.

Quando diventa un problema

L’endofasia assume aspetti patologici, come nel caso della definizione tracciata dalla Treccani, quando non si riesce a fermare, e diventa incessante, fastidiosa e disturbante. È la cosiddetta «ruminazione», un pensiero ripetitivo, in genere collegato a momenti difficili e faticosi della propria vita. Da qui possono derivare anche fenomeni di ansia e depressione, e il consiglio è di affrontare questa fase, con l’aiuto del medico, attraverso le difese con tecniche di mindfulness.

Un aiuto per la creatività

L’endofasia ha anche un ruolo nella creatività. Questo dialogo interno è spesso una fonte di idee e ispirazione. Quando la mente vaga, si possono generare nuove connessioni tra pensieri, facilitando la soluzione di problemi complessi e l’elaborazione di nuove idee.

Molti artisti e scrittori riportano che la loro creatività deriva spesso da momenti di riflessione interiore, dove il dialogo interno aiuta a esplorare nuove prospettive. Inoltre, la capacità di immaginare scenari alternativi e di valutare diverse possibilità è essenziale per il processo creativo.

Benefici per lo sviluppo personale

L’endofasia è un elemento fondamentale dello sviluppo personale, in quanto contribuisce all’auto-riflessione e alla crescita interiore. Attraverso il dialogo interiore, è possibile rivedere le proprie azioni, imparare dagli errori e definire nuovi obiettivi.

L’endofasia può diventare uno strumento potente per migliorare la gestione dello stress, sviluppare una mentalità positiva e costruire resilienza di fronte alle difficoltà. Imparare a gestire e guidare il proprio dialogo interiore è una competenza che può migliorare la qualità della vita e favorire un benessere duraturo.

Leggi anche:

Vuoi conoscere una selezione delle nostre notizie?
Torna in alto