Energia elettrica prodotta dalle onde del mare

Una fonte molto promettente di energie rinnovabili. Potrebbe raggiungere il 10 per cento del fabbisogno globale di energia. La situazione in Italia

energia elettrica della onde del mare

Le onde del mare stanno diventando sempre più promettente nell’universo delle energie rinnovabili e secondo l’International Energy Agency (IEA) hanno un  potenziale  che potrebbe raggiungere circa il 10% del fabbisogno energetico globale.

Cos’è

Dal punto di vista scientifico, l’energia prodotta dalle onde del mare viene considerata un ibrido tra l’eolico e l’idroelettrico, con un punto molto importante a suo favore: la produzione si può prevedere, in quanto le onde rappresentano un fenomeno periodico, facilmente prevedibile. Questa energia, chiamata mareoenergia, sfrutta al massimo le maree, grazie a una tecnologia in continua evoluzione.

Come funziona

Le centrali che producono l’energia dalle maree e quindi dalle onde marine, hanno un funzionamento molto simile a quello delle dighe. Durante l’alta marea si riempie un bacino (naturale o artificiale); durante la bassa marea, invece, l’acqua in uscita viene convogliata verso delle turbine, il cui movimento genera elettricità. Alcuni sistemi a barriera in realtà presentano turbine in entrambe le direzioni, capaci quindi di produrre elettricità sia durante l’alta che la bassa marea. In un altro caso, e qui siamo più vicini all’energia eolica, l’elettricità arriva attraverso degli idrogeneratori, che si presentano come turbine, simili a quelle eoliche. Queste strutture vengono solitamente installate sui fondali marini, in aree dove è presente una forte escursione mareale.

I dispositivi delle centrali possono essere a ponti oscillanti (che sfruttano il movimento verticale delle onde), a colonna d’acqua oscillante (in questo caso le onde causano un movimento d’acqua che aziona una turbina in grado di generare elettricità), galleggianti (sono posizionati sulla superficie dell’acqua e hanno una struttura che si muove verso l’alto e verso il basso seguendo il movimento delle onde e producendo così elettricità), ancorati al fondo marino per sfruttare il movimento delle onde e generare energia.

Vantaggi dell’energia prodotta dalle onde

I vantaggi dell’energia prodotte onde riguardano innanzitutto l’ampia disponibilità della fonte, che non dipende, come nel caso del vento e del sole, da evinti atmosferici. Le onde marine, come le maree, ci sono sempre, in ogni periodo dell’anno. In secondo luogo è una fonte energetica per la quale si può facilmente prevedere, una volta installati gli impianti, la capacità produttiva. Infine l’impatto ambientale, che pure esiste, è decisamente minore rispetto a tante altre fonti energetiche.

Svantaggi dell’energia prodotta dalle onde

Malgrado i continui progressi della tecnologia, i costi di produzione e di gestione degli impianti di energia da onde marine sono ancora molto elevati. E difficilmente traducibili in profitti per le aziende che investono in questo tipo di energia rinnovabile. Poi, come dicevamo, esistono dei danni ambientali, specie per quanto riguarda gli impianti galleggianti o altre strutture che possono e alterare i corsi d’acqua locali e influenzare la fauna marina, danneggiando il suo habitat naturale. Ancora: l’energia prodotta dalle onde del mare ha bisogno di un’adeguata rete di distribuzione (molti impianti si trovano a diverse miglia di distanza dalle coste) e di una continua manutenzione, visto che gli impianti devono reggere l’urto delle mutevoli condizioni del mare.

Impianti nel mondo

Premesso che il Paese più avanzato nella tecnologia con la quale si produce energia rinnovabile dalle onde del mare è il Regno Unito, questi sono gli impianti più importanti al momento presenti nel mondo:

  • Progetto “Oyster” (Scozia):, utilizza un sistema di ponti oscillanti per catturare l’energia delle onde. L’Oyster è uno dei progetti di maggior successo e ha dimostrato l’efficacia di questa tecnologia.
  • Progetto “Pelamis” (Portogallo): è stato uno dei primi dispositivi galleggianti a essere utilizzato commercialmente. Anche se il progetto ha incontrato difficoltà tecniche ed economiche, ha contribuito a testare e migliorare la tecnologia.
  • Progetti in Australia e Nuova Zelanda: questi paesi, grazie alle loro coste lunghe e ricche di onde, stanno sviluppando diverse iniziative per esplorare la potenzialità dell’energia delle onde. L’Australia ha recentemente investito in ricerche per sviluppare dispositivi a bassa manutenzione.
  • Sistemi di Energia da Marea (Korea del Sud): sebbene la Corea del Sud sia più nota per l’energia da marea, ci sono state anche ricerche e investimenti mirati a combinare le maree con il movimento delle onde per creare un sistema energetico integrato.
  • Progetto “Wave Star”  in Danimarca: un impianto tecnologicamente avanzatissimo, in grado di produrre 6MW di energia, sufficienti a soddisfare i bisogni di 4.000 abitazioni, per intenderci.

Energia dalle onde marine in Italia

In Italia la turbina Kobold a Messina, ancorata sul fondale dello Stretto e costituita da tre pale per un diametro complessivo di 6 metri, è in grado di generare annualmente 21 mila kWh di energia elettrica. Nel porto di Civitavecchia ci sono due dispositivi chiamati rispettivamente REWEC3 e WAVESAX, capaci di produrre energia a partire dal moto ondoso. Un altro impianto, questo considerato “pilota”,  è stato  installato da Eni nell’offshore di Ravenna. Con i soci Terna Cdp e Fincantieri, la stessa Eni intende trasformare il progetto pilota “Inertial Sea Wave Energy Converter” (ISWEC) di Ravenna , in una soluzione realizzabile su scala industriale.

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