ENERGIA DALLE ONDE
La corsa al futuro dell’energia non prevede soste e il settore vive in costante fermento, sempre alla ricerca di nuove soluzioni in grado di garantire un approvvigionamento energetico stabile e sostenibile.
Da questo punto di vista, e non solo, il mare rappresenta una risorsa immensa a cui si guarda con crescente interesse: è tornato infatti di grande attualità il dibattito sull’energia da moto ondoso, una fonte rinnovabile che prevede l’utilizzo delle onde del mare per la generazione di elettricità.
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PRODURRE ENERGIA DALLE ONDE
Al fine di trasformare le onde in energia, sono stati realizzati alcuni impianti, installati vicino alle coste o lontano da queste (offshore), capaci di convertire l’energia meccanica prodotta dal moto ondoso in elettricità da immettere nella rete di distribuzione.
Il meccanismo di base talvolta è abbastanza semplice: in alcuni impianti, ad esempio, l’energia cinetica delle onde agisce in una turbina direttamente collegata a un generatore. Due sono però gli aspetti fondamentali per valutare la portata di un’onda e la sua “utilità” di produzione: l’ampiezza e il “wave period”, i secondi cioè che intercorrono tra una cresta dell’onda e quella successiva.
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VANTAGGI ENERGIA DALLE ONDE DEL MARE
L’energia da moto ondoso presenta vantaggi di non poco conto: la fonte primaria è sicuramente abbondante e l’inquinamento causato dalla sua produzione è minimo. Inoltre, il moto ondoso può essere previsto con una certa attendibilità e con qualche giorno di anticipo.
Gli impianti installati, infine, non ostacolano le migrazioni di pesci e altre creature marine. È sostenibile pertanto anche in rapporto alla fauna ittica, da tutelare con attenzione e lungimiranza, come più volte sottolineato dalla comunità di “Non sprecare”.
ENERGIA DEL MOTO ONDOSO
Certo, vi sono anche aspetti critici, da considerare per avere un quadro completo ed esaustivo: non in tutti i mari è presente un moto ondoso sufficiente a produrre energia. C’è poi l’annosa questione dell’impatto visivo degli impianti – non solo offshore: sacrificare l’estetica in nome di un futuro green, a questo spesso sono chiamate le comunità locali che ospitano un impianto di produzione di energia da moto ondoso.
Diverse sono attualmente le aree del mondo da considerare attivamente o potenzialmente produttive: si va dall’Europa al Giappone, da alcune zone del Sud America alla Nuova Zelanda.
Nonostante la ricerca e le sperimentazioni siano state avviate da decenni, solo nel 2000 è entrato in piena operatività il primo impianto commerciale collegato alla rete: l’ISLAY Limpet, ubicato presso l’isola scozzese di Islay.
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WAVE STAR DANIMARCA
Oggi si sta cercando di cambiare passo e, di recente, ha fatto molto parlare di sé il progetto “Wave Star”, sviluppato in Danimarca. Un impianto tecnologicamente avanzatissimo, in grado di produrre 6MW di energia, sufficienti a soddisfare i bisogni di 4.000 abitazioni, per intenderci.
ENERGIA DALLE ONDE: L’IMPIANTO DI RAVENNA
Anche in Italia si sta facendo sul serio. Lo scorso aprile ENI, Cassa depositi e prestiti, Fincantieri e Terna hanno deciso di sviluppare congiuntamente impianti di produzione di energia da moto ondoso.
L’accordo stipulato prevede di trasformare il progetto pilota “Inertial Sea Wave Energy Converter” (ISWEC), installato da Eni nell’offshore di Ravenna e attualmente in produzione, in un progetto realizzabile su scala industriale.
Le società valuteranno anche la possibilità di individuare ulteriori siti produttivi nelle acque del nostro Paese, soprattutto in prossimità delle isole minori, presso le quali potranno essere realizzati poli tecnologici destinati a questa fonte di energia rinnovabile così vicina, come il mare, ma ancora da esplorare appieno.
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