Anche i paesi islamici, tradizionalmente dipendenti dal petrolio come primaria fonte di rifornimento energetico, stanno scoprendo l’importanza strategica del solare. E in Marocco sono partiti i lavori per la costruzione del più grande impianto del mondo per sfruttare l’energia solare. Siamo a 200 chilometri a sud di Marrakech, in pieno deserto, e qui l’impianto, con cinque differenti postazioni, servirà a rifornire l’intera regione con una capacità di 20 GW da fonti rinnovabili entro il 2020.
ENERGIA SOLARE IN MAROCCO: SI PUNTA ALL’ESPORTAZIONE. Questo significa che il Marocco, oggi importatore per il 97 per cento del proprio fabbisogno energetico, diventerà un paese con il 40 per cento dell’energia auto-prodotta attraverso la tecnologia solare. Non solo. Dall’anno successivo il governo pensa di esportare questa energia verso i pasi europei.
L’intero cantiere è made in Marocco. La società appaltatrice, la Moroccan Agency for Solar Energy, ha assunto soltanto manodopera locale e anche tutti i servizi di subappalto sono stati girati a imprese nazionali: questo ha reso il progetto molto popolare in tutto il paese, dove si spera di dare una forte scossa all’economia.
LA CONVERSIONE GREEN DEL MONDO ARABO. Se il Marocco punta a diventare una nazione leader nel settore delle energie rinnovabili, in generale è tutto il mondo arabo che si muove verso la nuova tecnologia. Per la prima volta, proprio in Marocco, si è celebrato un congresso mondiale, aperto innanzitutto alle nazioni islamiche, dedicato all’educazione ambientale. “Siamo a una svolta, e puntiamo a uno sviluppo più equlibrato che ci renda meno dipendenti e più liberi dal petrolio” ha detto in apertura dei lavori la principessa del Marocco Lalla Hasna. E ha spiegato la conversione green del mondo arabo.
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