Eni Plenitude è un’offerta di fornitura di luce e gas da parte del primo gruppo energetico italiano, all’insegna della sostenibilità e dello slogan “Le nostre tariffe parlano chiaro”. Ma non è così per migliaia di consumatori e innanzitutto per L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) che ha avviato un’istruttoria nei confronti di Eni Plenitude per una pratica commerciale considerata scorretta.
Dove sta l’inghippo che, come al solito, mette in discussione la trasparenza dell’azienda e i diritti violati dei consumatori? Tutto inizia da una pioggia di segnalazioni dei clienti, per la verità già tra maggio e settembre del 2024 (e così è passato un anno…), che si sono ritrovati con rinnovi automatici dei loro contratti, senza poter fiatare, a condizioni ovviamente più svantaggiose. In pratica non hanno potuto esercitare il loro legittimo diritto di recesso e sono diventati prigionieri dell’Eni, costretti ad accettare le sue forniture “green”, senza ricevere le adeguate informazioni e senza alcuna possibilità di scelta. Da qui, sebbene in ritardo, sono partite le indagini del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza e si è aperta l’istruttoria dell’Autorità di garanzia.
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