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EROSIONE DELLE COSTE
EROSIONE COSTE ITALIA
La fotografia della situazione italiana è stata scattata da una ricerca svolta da BlueMonitorLab, il centro studi sulla Blue Economy in Italia, sulla base dei dati e degli studi elaborati dalla start up Corema Spiagge. Dalla rilevazione emerge che gli interventi di protezione della costa non hanno arrestato il fenomeno erosivo, ma anzi lo hanno accelerato. L’erosione è dovuta principalmente non tanto al moto ondoso ma alla corrente litoranea, sulla quale spesso non si agisce. Nello specifico le correnti, distorte da difese rigide e strutture fisse in mare, che vengono istallate per proteggere le spiagge, finiscono per peggiorare la situazione.
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DANNO ECONOMICO EROSIONE COSTE
Il fenomeno è molto preoccupante anche a livello economico. Stando a una proiezione di Nomisma, in media un metro quadro di costa produce un reddito pari a circa 1000 euro in termini di entrate turistiche. Con l’erosione maturata negli ultimi decenni il sistema Paese ha visto le onde distruggere oltre 40 miliardi di euro. Una cifra enorme persa soprattuto a casua dell’incapacità di chi se ne dovrebbe occupare.
INTERVENTI CONTRO EROSIONE COSTE ITALIANE
Il problema infatti non sono gli investimenti ma come quei soldi vengono spesi. Per Corema Spiagge, ogni anno, Stato e Regioni spendono più di 100 milioni in interventi di protezione delle spiagge. Questi interventi consistono in pennelli, moli, scogliere artificiali e, in parte, nel ripascimento delle spiagge stesse con materiale di risulta proveniente spesso dai greti dei fiumi. Il risultato però spesso è disastroso: il litorale che dal porto di Margherita di Savoia si estende sino a Manfredonia, ad esempio, a causa di una serie di interventi ha visto allungarsi la costa da sud-est a nord-ovest, mentre ha contribuito a peggiorare il processo erosivo a nord. Uno spreco da 10 milioni di euro.
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