Metà delle spiagge italiane sono a rischio. Possono scomparire per effetto di un’erosione non naturale, ma causata da precisi comportamenti dell’uomo. Poco sostenibili. In primo luogo la distruzione delle spiagge va collegata con le costruzioni, quasi sempre abusive, che consumano suolo e indeboliscono il tessuto naturale che protegge le spiagge. Le costruzioni riguardano case, ma anche infrastrutture, per esempio per piccoli e grandi scali portuali. Le regioni dove il fenomeno dell’erosione delle spiagge è più marcato non a caso sono la Sicilia e la Sardegna (qui il 60 per cento delle spiagge sono a rischio), dove il fenomeno dell’abusivismo edilizio è molto più marcato. I dati sul consumo del suolo, delle coste e delle spiagge, sono stati pubblicati dal ministero dell’Ambiente in collaborazione con l’Ispra e con le amministrazione delle quindici regione marittime. E dimostrano come la situazione sia ulteriormente aggravata dal surriscaldamento climatico. L’aumento delle temperatura porta, in modo automatico, a un innalzamento significativo, e fuori norma, del livello dei mari. Da qui l’acqua che mangia le nostre spiagge.
La situazione delle coste in Italia
Secondo gli ultimi rilievi dell’Ispra, in Italia ci sono 7.500 chilometri di costa naturale, dei quali 3.400 sono sabbiosi. Circa 1.000 sono arretrati e altrettanti appaiono stabili, ma tendono a subire lo stesso fenomeno. Al contrario, i restanti 1.400 chilometri di coste sabbiose risultano in avanzamento. In Italia, 54 comuni dei 644 che si affacciano sul Mediterraneo presentano un alto tasso di erosione.
L’effetto del clima sull’erosione delle spiagge
Per avere un’idea delle conseguenze della crisi climatica sull’erosione delle spiagge, basta leggere le conclusioni di uno studio prospettico realizzato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia e pubblicato su Earth System Science Data. Se le emissioni di gas serra continueranno ai livelli attuali, il livello del mare che circonda l’Italia aumenterà di circa un metro, rendendo più gravi i danni per le mareggiate e i fenomeni estremi.
Il report sulle spiagge di Legambiente
Nel report Spiagge 2023 di Legambiente si contano 712 eventi estremi sulle zone costiere italiane tra il 2010 e il 2023. Un ritmo impressionante. Con il Sud Italia, e in particolari le regioni Calabria, Campania, Sicilia e Puglia, più colpito rispetto al resto del Paese.
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