Gli errori più frequenti con gli adolescenti

Secondo il neuropsichiatra infantile Massimo Ammanniti, sono due: non saper dire no e schierarsi sempre dalla parte dei figli. Ma anche altri errori possono fare molti danni…

adolescenti

L’adolescenza, durante la crescita di una persona, è una fase molto delicata. Dove il ruolo dei genitori è ancora determinante, e durante la quale i loro errori valgono il doppio, in quanto possono lasciare una traccia indelebile. In un libro prezioso (I paradossi degli adolescenti, Raffaele Cortina editore) il più autorevole neuropsichiatra infantile, Massimo Ammaniti, ne sottolinea due, tra i più gravi: non saper dire di no, e schierarsi sempre e comunque dalla parte dei figli. Ma a questi ce ne sono altri sicuramente da aggiungere.

Non saper dire di no

Si tratta di un segnale di scarsa autorevolezza e talvolta anche di poco coraggio. Durante l’adolescenza i ragazzi tendono a chiedere tutto e il contrario di tutto, cavalcando la debolezza dei genitori. E l’incapacità di pronunciare la magica e semplice parola “No” è anche un modo per non assumersi le proprie responsabilità, e in qualche modo per spogliarsi del proprio ruolo. Il padre che dice sempre sì di solito è anche colui che ha convertito il suo ruolo alla funzione di amico del figlio, complice silente. Al contrario, il conflitto quando è necessario può far solo crescere, entrambi, genitori e figli.

Schierarsi sempre dalla parte dei figli

Un tempo i genitori andavano ad ascoltare gli insegnanti con timidezza e rispetto, e spesso non provavano neanche a prendere le difese dei figli. Adesso avviene il contrario, con padri e madri sempre pronti a giustificare i figli, a coprirli, e persino ad aggredire gli insegnanti che osano semplicemente fare il loro lavoro. Tutto ciò aumenta l’arroganza e la prepotenza dei ragazzi, che oggi si rovescia in famiglia oppure a scuola, e domani si rovescerà in famiglia condannate a finire nella zona rossa della violenza.

Impotenti davanti alla tecnologia

Un altro segnale di resa da parte dei genitori nei confronti dei figli adolescenti arriva dal rapporto con la tecnologia. I primi ad abusarne sono loro, i genitori: smanettando anche in casa a qualsiasi ora del giorno; piazzando lo smartphone a tavola, segno evidente di cattiva educazione; invadendo i propri social con le foto scattate con i figli, per alimentare il proprio narcisismo; considerando gli apparecchi elettronici le proprie protesi di vita.

Pronti a giudicare le generazioni

Un’altra tipologia di errori nei confronti degli adolescenti, apparentemente di segno opposto rispetto all’atteggiamento remissivo e complice, è il giudizio latente di tipo generazionale. Della serie: “Noi eravamo meglio di Voi”. O anche: “Ai nostri tempi… “. Sono atteggiamenti controproducenti e infondati. Allontanano i genitori dai figlie viceversa e non tengono conto di una realtà storica e scientifica: non esistono generazioni migliori delle altre. Tutte hanno pregi e difetti, e tutte devono far i conti con i tempi che attraversano.

Non sostenere i figli

Se è vero che i figli adolescenti non vanno sempre protetti, è anche giusto sostenerli nelle loro scommesse, nei loro sogni, in qualche progetto che ci può sembrare molto distante per il contenuto e per il linguaggio. Qui serve la complicità genitoriale, non compassionevole, ma come libera scelta di un padre e di una madre che conoscono i loro figli e sanno scommettere sul loro futuro.

Gli adolescenti che non credono nei genitori

Una recente indagine realizzata dall’Istituto Demopolis, per conto dell’impresa sociale Con i bambini, ha messo in evidenza l’incomprensione di fondo che caratterizza i rapporti tra genitori e figli durante la fase dell’adolescenza. Il campione dei raggi e delle ragazze interpellati, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, soltanto nel 30 per cento dei casi ha dichiarato di considerare gli adulti 8° partire dai propri genitori) in grado di affrontare, in termini di condivisione, il disagio giovanile. Una sfiducia molto diffusa, confermata anche da altri due dati: le maggiori soddisfazioni per gli adolescenti arrivano dagli amici (64 per cento degli interpellati) e dal tempo libero (53 epr cento).

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