Gli esami del sangue sono tra i più frequenti e utili, sempre sulla base della prescrizione del medico e mai secondo il principio sprecone del fai-da-te. Consentono di avere, in tempo breve e senza alcuna controindicazione, notizie utili sulla salute del nostro organismo e su possibili patologie che già si possono intravedere attraverso questo tipo di accertamento, che si riduce a un semplice e banale prelievo con la successiva analisi in laboratorio. Ma come ci si prepara agli esami del sangue? Quando sono davvero utili? E ogni quanto tempo vanno ripetuti?
Indice degli argomenti
Quando farli
Sarà il medico, in seguito a un esame clinico, a dirci se e quando fare un esame del sangue per un particolare approfondimento. Se invece parliamo di esami del sangue di routine, allora la tendenza degli esperti suggerisce di farli ogni due anni al di sotto dei 50 anni, e ogni anno al di sopra della soglia di questa età.
Come farli
Gli esami del sangue vanno fatti la mattina presto, totalmente a digiuno (si può bere solo dell’acqua) di almeno otto ore, evitando comunque di mangiare troppo e in modo eccessivamente pesante anche prima (potrebbe incidere su alcuni valori, come per esempio il colesterolo). Non è consigliabile neanche “barare”, facendo una dieta troppo diversa da quella che si segue di solito. Quindi: prima delle otto ore di totale digiuno, evitare gli eccessi, non mangiare come se fossimo a dieta ma anche abbuffarsi. Un’ultima raccomandazione: evitate, nelle ore precedenti al prelievo, un’attività fisica intensa, che potrebbe falsare la funzionalità dei reni, del fegato e dei muscoli.
Cosa fare nei giorni precedenti
Cosa fare nel giorno del prelievo
L’importanza della postura
Cosa si scopre con gli esami del sangue
Gli esami del sangue consentono di misurare la quantità di una serie di sostanze che circolano nell’organismo. E di avere valori importanti per il medico generico e per lo specialista, in particolare per quanto riguarda:
- Colesterolo“cattivo” e “buono”: aiutano per tutte le patologie cardiovascolari.
- Trigliceridi: sono da valutare in stretta relazione con i dati sul colesterolo.
- Creatinina: fondamentale per valutare la funzionalità dei reni.
- Azotemia: un altro valore per capire come funzionano i reni.
- L’emocromo è un’indagine richiesta per valutare i sintomi della stanchezza cronica, di qualche infiammazione o anche la presenza nell’organismo di una forma di anemia.
- Transaminasi, Gamma-GT e bilirubina: indicatori per capire come sta funzionando il fegato.
- Glucosio: importante per chi ha problemi di diabete.
- TSH: è un monitoraggio per la funzionalità della tiroide
- VES: segnala la presenza di infezioni.
Chi li valuta
Partendo dal principio che gli esami del sangue, anche se di routine, vanno prescritti dal medico di base o dallo specialista, anche la lettura spetta a loro. Certo: in una prima fase potete leggere da soli i risultati, sapendo quali sono i valori minimi e massimi previsti (sono indicati nelle schede dei risultati delle analisi). Poi però non mettetevi a smanettare su Internet per approfondire, e parlate dei risultati in modo più approfondito con il vostro medico. Per le necessarie indicazioni.
Come superare la paura dell’ago
La paura dell’ago può difficile da superare, al punto da indurre a rinunciare alle analisi del sangue anche quando sono necessarie. Affrontate il problema di petto, e semmai non andate a fare le analisi da soli, ma accompagnati da un familiare o da un amico.
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