ESEMPIO DI BUONA POLITICA
Adesso che ha deciso di lasciare definitivamente la politica attiva, Pepe Mujica, per due volte presidente dell’Uruguay, andrebbe studiato in tutte le facoltà di Scienze Politiche e in tutti quei corsi di formazione che preparano alla vita pubblica. Mujica, 83 anni, ha deciso di dimettersi da senatore, di non scendere in campo in occasione delle elezioni presidenziali in Uruguay del 2019, e di ritirarsi pur <non rinunciando mai alla battaglia delle idee>. Anche nel prendere questa decisione Mujica è stato esemplare: nei paesi sudamericani i leader di tutti i partiti, senza distinzione di colore, si sentono eterni nella gestione del potere. Non mollano mai. E quando proprio sono costretti a farlo, di solito per un mandato di cattura per corruzione, sono pronti a lasciare il posto a una moglie, a un figlio, a un nipote. E’ il potere per il potere, il massimo disprezzo per la politica, che invece si occupa degli altri e non solo della propria carriera, con il risultato che questi paesi sudamericani hanno tutto, in termini di risorse e ricchezze naturali, ma sono segnati da una povertà di massa che la politica non riesce ad arginare.
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LA BUONA POLITICA DI MUJICA
Anche nell’ora dell’abbandono Mujica è stato coerente con la sua biografia. Ha lasciato tutte le cariche con semplicità, ricordando che l’ambizione politica non può essere tutto nella vita. <C’è un tempo per venire e un tempo per andarsene e così come cadono le foglie degli alberi, cadiamo anche noi. Alla mia età vedo la morte avvicinarsi e voglio prendermi una licenza prima di morire> ha detto l’ex presidente dell’Uruguay. Un sano distacco dalla battaglia politica, dalla competizione elettorale, dalla corsa al potere: già, la politica autentica ha anche questo connotato di transitorietà. Non è un mestiere che può e deve durare tutta la vita, come se al di fuori dei partiti e dei parlamenti non ci fosse altro.
Ma dove si trova il cuore della lezione di Mujica? E perché il suo messaggio è così esemplare da meritare di essere studiato? L’unicità di questo straordinario personaggio e ciò che lascia sul campo, anche dopo il ritiro, sta in due cose. Innanzitutto il merito della sua proposta, che in un momento di totale discredito della politica, associata ormai a privilegi e furti, riesce a restituire funzione e dignità a un’attività che per missione deve migliorare le condizioni della vita di tutti, e non pensare solo agli interessi dei pochi. Da presidente e da leader Mujica si è battuto contro qualsiasi forma di spreco del denaro pubblico. Ha fatto fare enormi progressi a un paese sudamericano che sembrava il più arretrato del continente. Ha ridotto ovunque la povertà. Ha dato lavoro, benessere, opportunità di riscatto sociale, a milioni di persone: senza clientelismi e senza i soliti metodi familistici del peronismo sudamericano. Con Mujica la politica ha ripreso tono e dignità, è tornata a scaldare menti e cuori, ha riconquistato il suo primato. Tutte cose di cui abbiamo un enorme bisogno non solo in paesi , come quelli sudamericani, dove la democrazia è sempre stata fragile, ma anche nel mondo occidentale.
Poi c’è il metodo. Mujica ha rappresentato il potere in modo esemplare, mostrando la capacità di un sano distacco dalle sue tentazioni. Da presidente ha vissuto, come un qualsiasi agricoltore del suo paese, in una piccola fattoria alla periferia della capitale, senza bearsi nei palazzi e negli apparati presidenziali. E ogni mese ha donato il 90 per cento dello stipendio in beneficenza. E’ uscito dall’abito di presidente dell’Uruguay più povero di come vi era entrato. Una lezione rivoluzionaria per paesi dove la corruzione, e l’arricchimento personale, sembrano incorporati nell’attività politica. E per un mondo dove ormai siamo assuefatti a votare leader politici e supermiliardari con lo stesso vestito. Un cambio di paradigma rispetto a tante persone ( e noi le vediamo all’opera tutti i giorni…) che scelgono la politica per <svoltare>, per avere uno status nella società e un consistente conto corrente in banca. Anche per questo la lezione di Mujica è unica, e speriamo che le università italiane se ne accorgano.
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