EVASIONE FISCALE
Ogni volta che arriva la grandinata delle scadenze fiscali, facciamo sempre la stessa, amarissima sorpresa. Doppia sorpresa, e doppio spreco. Da un lato, una raffica di scadenze da rispettare (68 versamenti in un solo giorno) e guai a sbagliare una virgola: se sei un contribuente onesto, puoi solo avere seccature e altre tasse da pagare. Dall’altro versante, i dati su quanto e come il fisco raccoglie ci mostrano lo spaccato di un paese di poveri, troppi poveri.
EVASIONE FISCALE IN ITALIA
Faccio una premessa: la povertà, quella vera, in Italia è in aumento, riguarda milioni di famiglie, come abbiamo più volte denunciato, e chi la nega o è in malafede oppure è semplicemente un cretino. Ma la povertà di cui si parla qui, ricostruendo i soldi versati dagli italiani nel loro complesso, è quella “finta”, ovvero la povertà mostrata dai finti poveri, con l’imbroglio e con lo spreco ai danni dei contribuenti in regola.
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EVASORI FISCALI IN ITALIA
Mi spiego: ma vi sembra mai possibile che in Italia ci siano soltanto 440mila cittadini, pari allo 0,1 per cento della popolazione, che dichiarano di guadagnare più di 100mila euro l’anno? Non sentite dietro questi numeri, confrontati con i tenori di vita palesi che appaiono a tutti (ristoranti pieni, vacanze lunghe e ricche, consumi del lusso ancora molto sostenuti, etc…), l’odore di un’evasione molto diffusa, di massa?
E se quelli che non pagano il dovuto sono tanti, quelli che pagano, ovvero i pochi, diventano i più tartassati. Altro esempio: gli italiani, nel corso dell’ultima dichiarazione dei redditi, hanno versato 172 miliardi di Irpef, ma questa cifra è stata sborsata per il 60 per cento da lavoratori dipendenti (che non posso evadere neanche un euro) e per il 34 per cento dai pensionati (anche qui: evasione zero, visto che pagano alla fonte).
Gli altri contribuenti, commercianti, imprenditori, professionisti, valgono appena il 5 per cento del gettito Irpef. Tutti evasori? Assolutamente no. Ma non si può negare che i conti non tornano, così come non torna un altro totale: 832 miliardi di redditi dichiarati, dei quali 455 sono erogati dallo Stato sotto forma di pensioni, stipendi ai dipendenti pubblici e sovvenzioni varie.
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COME CONTRASTARE L’EVASIONE FISCALE IN ITALIA
Mai come in questo caso i numeri parlano e dicono anche che l’evasione in Italia costa un centinaio di miliardi di euro l’anno. Conto che paghiamo tutti con i conti pubblici in dissesto, con i tagli alla scuola, alla sanità, al welfare, ai servizi. Nei numeri che vi ho dato, dovete aggiungere altre evasioni a pioggia, come quella dell’Iva. Pensate: 2 miliardi di Iva evasa soltanto nel settore dei carburanti.
Fino a quando non capiamo che l’evasione è uno spreco consumato da una minoranza a danno della maggioranza degli italiani, fino a quando non riconosciamo che pagare le tasse è un elemento essenziale del patto sociale tra i cittadini e tra le generazioni, fino a quando consideriamo gli evasori come dei furbi, anche abili, che hanno mille giustificazioni, questo Paese farà sempre più fatica a tornare sulla via della crescita e del benessere diffuso. L’evasione è un male assoluto dell’Italia e per l’Italia, prima ce ne convinciamo, senza alibi, senza se e senza ma, e meglio sarà. Per tutti.
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