FADABRAV FALEGNAMERIA SOCIALE A NOVARA
Una città riceve la sua forma dal deserto cui si oppone, così scriveva Italo Calvino ne le città invisibili. Il deserto, in questo caso, è quello dello spreco di vita, di edifici, di comunità, lo spreco di talenti e di occasioni di incontro, in città sempre più preda di solitudine e logiche dell’efficienza a scapito del senso di comunità e del senso del tempo, da trascorrere insieme.
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La frase di Calvino, tutto sommato, parla di vita e riqualificazione urbana, proprio i concetti alla base di Fadabrav, la falegnameria sociale del quartiere Sant’Agabio di Novara, un quartiere popolare e multiculturale conosciuto per le problematiche relative al suo tessuto sociale ed economico.
In dialetto novarese Fadabrav significa “fai il bravo”, e il nome prende le mosse dalla precedente destinazione del luogo, un laboratorio di falegnameria per adolescenti e minori svantaggiati o in situazioni di difficoltà.
Nata come idea nell’estate 2017, la falegnameria Fadabrav prende vita concretamente nel giugno 2018, in questo spazio pubblico del demanio comunale a disposizione di educatori, educatrici ed associazioni che vogliano riqualificare il quartiere e il territorio, fornendo spazi e momenti di aggregazione alla cittadinanza tutta.
Fadabrav, infatti, nasce da uno sforzo collettivo: il comune di Novara si è mostrato assolutamente aperto alle istanze di Sermais, un’associazione che si occupa da dieci anni di aggregazione giovanile a Novara e il supporto della Fondazione Comunità Novarese Onlus, individuando in via Falcone, strada dell’ex quartiere difficile di sant’Agabio, il centro di un percorso che tiene insieme vicinato,comunità e cooperazione, sulla scorta delle social street e di tutte le forme dal basso di partecipazione.
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FALEGNAMERIA SOCIALE NOVARA
Un luogo vivo, come un locale o una biblioteca, dove si va nel tempo libero a fare qualche lavoretto, a partecipare a corsi di fai da te o per incontrarsi con gli amici: tutta la settimana Faidabrav si anima con il laboratorio di falegnameria, mentre il sabato dalle 10 alle 18 diventa un luogo di incontro, di educazione, di condivisione di un sapere antico in cui funziona il learning by doing, l’imparare-facendo, insieme. Lo dice Mattia Anzaldi, dell’ente no-profit Sermais che si occupa, tra le altre realtà, della falegnameria sociale: «Vogliamo anche lavorare – dice in un’intervista al quotidiano La Stampa, in un’ottica di riuso di uno spazio pubblico e risparmio collettivo dando cioè alle persone la possibilità di eseguire piccole riparazioni senza acquistare attrezzature costose. Ad esempio sarà possibile venire qui a sistemare un cassetto e intanto scambiare due parole, lavorare in compagnia».
Un progetto di rigenerazione urbana che parte dei giovani ed è destinato a tutta la cittadinanza, sia a chi voglia imparare qualcosa di nuovo che a chi vuole, invece, mettere a disposizione il suo know-how.
(Immagine in evidenza e a corredo del testo tratta dalla pagina Facebook di Fadabrav)
QUARTIERI E LUOGHI RIQUALIFICATI:
- I Bagni Pubblici di Via Agliè: a Torino c’è una casa di quartiere in cui nessuno è straniero
- Shareradio, web-radio di quartiere inclusiva e plurale. Che racconta Milano al di là della retorica
- Gammazita, a Catania l’associazione che riempie la città di arte, solidarietà e bellezza
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