FALLIMENTO DELLE BANCHE ITALIANE –
Quanta ipocrisia nei commenti sulla tragica storia di Luigino D’A. , il pensionato di 68 anni, che si è tolto la vita dopo che ha visto andare in fumo, dalla mattina alla sera, i suoi risparmi di una vita, 110mila euro di obbligazioni della Banca Etruria, fallita e salvata dallo Stato e dal governo sulla pelle dei risparmiatori.
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SALVATAGGIO DELLE BANCHE ITALIANE –
La prima, ipocrita reazione è lo scaricabarile tra la Banca d’Italia e la Commissione europea. La prima dice che l’intervento di salvataggio, senza prendere in alcuna considerazione le posizioni dei risparmiatori, è stato imposto da Bruxelles. La Commissione invece smentisce e parla di «un’autonoma scelta della banca centrale italiana». Chi ha ragione? Avremmo tutti il diritto di saperlo, e in ogni caso è chiaro che Banca D’Italia e governo hanno fatto una scelta molto netta: salvare quattro istituti in default (Carichieti, Cariferrara, Banca delle Marche e Banca Etruria) e scaricare 110mila titolari di obbligazioni che venivano considerate sicure. Adesso c’è il morto e questa scelta pesa, per cui nessuno se ne vuole assumere la responsabilità.
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FALLIMENTO BANCHE ITALIANE 2015 –
Tra l’altro queste banche sono fallite per la cattiva gestione dei loro amministratori. Prestavano soldi a società riconducibili a loro stessi, oppure ad un club di amici degli amici. E di questi amministratori nessuno, ripetiamo: nessuno, ha pagato per i propri errori. Sono stati tutti liquidati a suon di milioni di euro. Non solo. Al loro posto sono subentrati nuovi amministratori, con stipendi stellari, che costeranno complessivamente 2,4 milioni di euro. Più bonus e premi. Il novo presidente delle quattro banche, Roberto Nicastro, per esempio, già liquidato da Unicredit con una buonauscita di 5,5 milioni di euro, incasserà 400mila euro l’anno più extra. Siamo sicuri che non si poteva dare un segnale di sobrietà con questi compensi? E in questi anni di gestione allegra delle quattro banche dove si trovavano Banca D’Italia e Abi? Sulla luna?
FALLIMENTO BANCHE IN ITALIA –
Puzzano di ipocrisia anche le parole del ministro Carlo Padoan, che annuncia «interventi umanitari» a favore degli obbligazionisti defraudati. Ma di che cosa parla? E perché utilizza un linguaggio tanto inappropriato? Qui di «umanitario» non c’è proprio nulla: esistono dei diritti dei risparmiatori violati, e vedrete che ciò sarà accertato dalle sentenze della magistratura, purtroppo a posteriori, ed esiste una goffa azione del governo, che non si è curato, dal primo momento, di tutelare i risparmiatori e non gli speculatori. E ha pensato soltanto, come la Banca D’Italia, a salvare le quattro banche.
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