La famiglia di Torino che adotta i senzatetto

Roberto Marcon e sua moglie Emanuela, con i figli, accudiscono 60 clochard. Portano cibo, vestiti, medicinali. E li aiutano a non sentirsi soli

famiglia senzatetto

Le adozioni di fatto hanno varie declinazioni. Una molto efficace si realizza a Torino, grazie alla generosità di Roberto Marcon, della moglie Emanuela Giacometto e dei loro cinque figli. Insieme hanno adottato di fatto una sessantina di senzatetto torinesi e ogni venerdì li vanno a trovare per raccogliere gli ordini, ovvero le esigenze più immediate. Cibo, coperte, medicinali, vestiti, scarpe. E sigarette. Poi si riforniscono degli oggetti e del cibo, e una volta ricevute le domande, caricano la macchina di famiglia, una Fiat Stilo, e procedono con le consegne. Un’occasione per dare anche calore umano, compagnia, solidarietà, a chi affonda nella palude della solitudine.

Roberto è un ex dipendente di un’azienda dell’universo Fiat, andato in pensione, e ha deciso di dedicarsi a questa attività da quando ha rischiato di morire per un infarto. Lo seguono, con grande passione, la moglie e i figli, specie il più piccolo, Nicolas.

La cosa davvero sorprendente di questa storia è che ad aiutare i senzatetto non ci pensa la solita associazione di volontariato o la Caritas, ma un’intera famiglia, che paga di tasca sua tutto ciò che consegna, oppure lo raccoglie attraverso la rete di amicizie e di conoscenze. Magari, considerando i numeri, sarebbe ora che anche l’amministrazione comunale e le circoscrizioni più interessate al fenomeno dei senzatetto a Torino trovassero il modo di sostenere concretamente la generosa iniziativa di Roberto e della sua famiglia e di collaborare con loro.

Foto tratta dal video youtube CronacaQui torino

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