FAMILY WELCOME
Licenziate in tronco, causa gravidanza, come avviene spesso, troppo spesso, in Italia. Licenziate ma poi rientrate nel mercato del lavoro, questa volta con un’attività in proprio, grazie alla loro energia, tutte declinata al femminile, alla voglia di reagire senza piangersi addosso, e ad una buona idea. È la storia di sette donne, amiche tra di loro, e anche capaci di condividere la gioia e le amarezze della maternità. Priscilla, Teresa, Ester, Ilaria, Daria, Alessandra e Ilaria, dopo esser rimaste senza lavoro hanno dato vita a Family welcome, un blog-guida ma anche un marchio di garanzia per luoghi selezionatissimi a misura di famiglie, che ha saputo evolversi in un’agenzia di comunicazione e marketing.
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BLOG PER FAMIGLIE
L’agenzia, fondata da Priscilla, nasce per ospitare recensioni sui ristoranti a prova di bambini piccoli, e tante indicazioni su laboratori creativi, corsi d’inglese, negozi di giocattoli e abbigliamento kids con un occhio all’eco sostenibilità. Un progetto realizzato da mamme per le mamme che ha un unico punto fermo: lavorare e al tempo stesso dedicare tempo ai figli. Seguendo questo mantra, il blog è diventato un magazine e poi successivamente si è evoluto in una vera e propria agenzia, dove hanno trovato posto differenti professionalità.
DONNE LICENZIATE PERCHÈ INCINTA
La prima, in ordine cronologico, ad intraprendere questa avventura, come racconta Roberta Scorranese sul Corriere della Sera, è stata Priscilla Galloni. Questa donna che oggi ha 45 anni, quando ne aveva 39 è stata licenziata dopo aver chiesto una maternità facoltativa e un’aspettativa per problemi di salute del figlio appena nato. La delusione che ne è conseguita, però, è riuscita a incanalarla in maniera sana dando vita a Family welcome, che è nato (come spiega nell’intervista video che le abbiamo fatto qualche tempo fa) sul modello di un’iniziativa spagnola. Come lei anche Teresa Saragò ha perso il lavoro dopo essere stata incentivata ad andare via per essere rimasta incinta. Destino che si ripetuto per Ilaria Mercanti ed Ilaria Martino, entrambe rispettate professioniste ed entrambe disoccupate dopo la gravidanza. Enormi ingiustizie sul lavoro che non sempre sono dovute a decisioni dell’azienda ma che, in molti casi, possono essere indotte dalle condizioni che circondano il posto di lavoro quando una lavoratrice è in dolce attesa. Nel caso di Ester Gaiani, ad esempio, è stata lei a lasciare l’azienda per cui lavorava perché troppo competitiva e quindi non conciliabile con l’arrivo di un bambino. Situazione simile a quella dell’avvocato Daria Oliva che, a 44 anni, ha deciso di licenziarsi perché si era accorta che il suo socio approfittava delle sue assenze per lavorare con i suoi clienti. Infine Alessandra Greco, oggi 52enne, ha lasciato il posto di ricercatrice in un istituto scientifico perché aveva avuto un aborto poco prima e stare a contatto con solventi chimici la spaventava. Motivi diversi ma epiloghi molto simili che, però, almeno questa volta hanno avuto un lieto fine.
(L’immagine di copertina è tratta dalla pagina Facebook dedicata al portale Family Welcome)
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