Farfaccio: benefici, usi e controindicazioni

Protegge l’apparato gastrointestinale. Aiuta a curare la pelle e contro la tosse.

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Il farfaraccio è una pianta dalle grandi foglie, che cresce nei boschi e in particolare nelle faggete, e nelle zone montane. La varietà più diffusa in Italia è il farfaraccio bianco. Foglie e fiori di questa pianta contengono alcaloidi, flavonoidi, pirrolozidinici: da qui le sue proprietà curative. Anche se bisogna fare attenzione a evitare l’eccessivo uso della pianta, proprio per l’alta concentrazione al suo interno di alcaloidi. 

La pianta

Il farfaraccio, una pianta conosciuta già nell’antichità, ha una forma simile a un cappello e grandi foglie a forma di cuore. La varietà più diffusa è il Petasites albus, comunemente conosciuto come il farfaraccio bianco: si presenta con  le foglie radicali  verdi sulla pagina superiore e tomentosa di sotto; i bordi  doppiamente dentati e la lamina fogliare  reniforme. L’altezza delle piante varia da 20 a 40 centimetri. 

Proprietà

  • Antimicotico e antinfiammatorio
  • Aiuta a curare la pelle
  • Protegge l’apparato gastrointestinale e uro-genitale
  • Aiuta contro la tosse
  • Ha qualità analgesiche e sedative

Usi

I gambi delle foglie del farfaraccio sono commestibili e possono essere mangiati dopo averli bolliti e mescolati con altre verdure, come, ad esempio, le bietole. Il loro sapore è simile a quello degli asparagi, mentre con le foglie fresche  si preparano tisane e infusi, delle quali, per avere gli effetti desiderati, non bisogna superare il consumo di due tazze al giorno. 

Come si prepara

Le tisane e gli infusi si preparano con le foglie e i fiori secchi. Gli impacchi, per le piaghe cutanee e le irritazioni, vanno fatti con le foglie. 

Controindicazioni

Il farfaraccio è decisamente sconsigliato alle persone che hanno problemi al fegato, in quanto contiene alcaloidi in concentrazione piuttosto elevato. Non possono prenderlo anche le donne in gravidanza e durante l’allattamento, e i bambini durante la fase della prima infanzia. 

Fonte immagine di copertina: Wikipedia

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