Quando si ha la febbre si tende a perdere liquidi, e già questo basterebbe a ridurre, se non sospendere, l’uso di diuretici o antipertensivi che aumentano la disidratazione, abbassano la pressione arteriosa e, in tali circostanze, possono compromettere la funzionalità dei reni.
Tra i medicinali da ridurre o sospendere, dopo avere parlato con il medico, in caso di influenza, ci sono:
- I farmaci antinfiammatori non steroidei, o FANS, tra i quali i più comuni sono l’ibuprofene, il naprossene e l’acido acetilsalicilico (aspirina). Sebbene questi farmaci possano alleviare il dolore e la febbre, in caso di influenza la loro assunzione deve essere fatta con molta cautela per il rischio di complicazioni gastrointestinali e cardiovascolari. Di fronte a un organismo debilitato dalla febbre e dalla conseguente disidratazione, i FANS possono compromettere il funzionamento del sistema immunitario e mettere il corpo in condizioni di resa di fronte all’infezione virale. Il medicinale più sicuro, e di fatto privo di controindicazioni, in caso di febbre, resta il paracetamolo (acetaminofene), meno dannoso per lo stomaco e per il cuore.
- L’aspirina per i bambini. Il suo uso durante l’influenza, per i bambini e per gli adolescenti può determinare un raro, ma grave, disturbo chiamato sindrome di Reye, che causa danni al fegato, compresa una grave insufficienza epatica acuta, e al cervello. Anche per i bambini e gli adolescenti, è preferibile ricorrere a farmaci come il paracetamolo o l’ibuprofene, che non presentano controindicazioni per il fegato e per il cervello.
- Farmaci corticosteroidi. Sono medicinali che possono indebolire il sistema immunitario, fino a esporlo a infezioni batteriche, come la polmonite che, non a caso, è una delle gravi complicazioni di un’influenza troppo trascurata. Inoltre, in presenza della febbre questi farmaci aumentano la stanchezza e la debolezza muscolare.
- Farmaci per l’asma (Beta Agonisti). Medicinali come il salbutamolo (Ventolin) e il formoterolo, sono spesso usati per aprire le vie respiratorie e facilitare la respirazione: ma la febbre, che può portare a un’infiammazione proprio di queste zone, aumenta la possibilità di tachicardia, tremori e nervosismo.
- Antidepressivi Inibitori della Monoamminoossidasi (IMAO). Si prescrivono per aumentare la serotonina e la dopamina. Ma durante l’influenza possono interagire con alcuni farmaci, come i decongestionanti nasali contenenti pseudoefedrina, aumentando il rischio di una crisi ipertensiva pericolosa. O anche di insonnia, ansia e irritabilità. Gli antidepressivi, per la delicatezza della loro funzione, vanno comunque sospesi e ridotti solo se c’è il consenso del medico presso il quale il paziente è in cura per i suoi disturbi psicologici.
- Farmaci con glifozine. Sono molto utili per proteggere i reni, in quanto riescono a inibire il riassorbimento di sodio e glucosio, e permettono la loro eliminazione attraverso l’urina. Ma si tratta di medicinali che provocano la perdita di liquidi e di sali minerali, e quindi può essere opportuno sospenderli durante un’influenza caratterizzata da una significativa disidratazione.
- Farmaci antivirali non specifici. Alcuni vengono prescritti proprio per trattare l’influenza (quando basterebbero riposo e una corretta alimentazione), ma non sono efficaci contro qualsiasi ceppo dei virus influenzali. E se usati in modo inappropriato possono determinare la resistenza a questi farmaci, quando serviranno per future infezioni. Inoltre, gli antivirali non specifici, in caso di influenza possono portare vomito e diarrea. Sono i classici medicinali da evitare non l’influenza, se non c’è una specifica indicazione del medico curante.
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Foto apertura di Andrea Piacquadio via Pexels
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