Farmaci scaduti: che fare e dove smaltirli

Mai buttarli nel cassonetto dell'indifferenziata: i loro principi attivi possono danneggiare il sottosuolo. E inquinare i pozzi dell'acqua potabile

raccolta differenziata farmaci scaduti

Ogni italiano spende, in media, 512 euro all’anno per il consumo di farmaci (circa 1.500 dosi di farmaci al giorno ogni 1.000 abitanti) per un totale complessivo di spesa sanitaria di 30,5 miliardi di euro, dei quali il 77 per cento a carico del Servizio sanitario nazionale.

Questi dati, forniti dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) nascondono uno spreco enorme di medicinali che spesso acquistiamo anche quando non servono, oppure conserviamo distrattamente facendoli arrivare alla scadenza. A questo primo spreco se ne aggiunge un secondo: uno smaltimento non corretto, con il quale siamo abituati a gettare i medicinali avanzati o scaduti nei cassonetti dell’indifferenziata. Producendo danni enormi.

Dove si buttano

Lo scandalo dello spreco di pillole, medicinali e sciroppi, avanzati o scaduti, sembra davvero non fermarsi mai. Pensate: soltanto quattro cittadini su dieci smaltiscono questi prodotti in modo corretto. Gli altri li buttano, con assoluta indifferenza, nella pattumiera. Questi dati arrivano dall’Associazione persone con malattie reumatiche (Apmar), la cui presidente Antonella Celano avverte: “C’è un abuso enorme di antinfiammatori e antibiotici, e il 70 per cento degli italiani non controlla se ha già un farmaco in casa prima di farsi prescrivere quello nuovo”. Per fermare questo spreco, non resta che partire dalle nostre case: controllate bene la cassetta delle medicine, sicuramente troverete molti farmaci scaduti.

Dove buttarli? Innanzitutto non nel cassonetto dell’indifferenziata. Le medicine smaltite male infatti finiscono per disperdersi nell’ambiente: i principi attivi possono danneggiare il sottosuolo, inquinare i pozzi di acqua potabile e compromettere il funzionamento dei depuratori delle reti fognarie.

È per questo che i farmaci scaduti non vengono riciclati ma, a causa della loro potenziale tossicità, vengono raccolti e trattati separatamente rispetto agli altri rifiuti. Ogni Regione decide le diverse modalità attraverso le quali portare avanti la raccolta, modalità che possono variare anche a seconda dei diversi Comuni.

Vediamo quindi come smaltire correttamente le confezioni di farmaci scaduti:

  • Innanzitutto, è importante separare il blister dalla scatola di carta. Stessa cosa per il flaconcino di vetro e il foglietto illustrativo.
  • Le confezioni di carta e cartone devono essere smaltite nella carta.
  • I blister in plastica e metallo devono essere invece buttati insieme alla plastica.
  • In caso di medicinali liquidi, conferite l’intero contenitore di vetro nell’apposito contenitore che trovate presso le farmacie.
  • Sfigmomanometri, siringhe e altri dispositivi sanitari taglienti o pungenti come ad esempio lamette, cannule per flebo, bisturi monouso muniti di custodia di protezione, non essendo farmaci devono essere smaltiti secondo regole specifiche. Verificate l’eventuale presenza di punti di raccolta all’interno delle strutture ospedaliere. In particolare, termometri e sfigmomanometri, possono essere portati presso le stazioni ecologiche attrezzate.

Che fine fanno i medicinali scaduti smaltiti negli appositi raccoglitori? Tutte le confezioni vengono portate agli inceneritori e bruciate separatamente rispetto agli altri rifiuti e ad altissime temperature. In ogni caso, per evitare errori e per semplificare il vostro smaltimento di farmaci scaduti, informatevi sempre con il farmacista di fiducia. Sarà lui a darvi le indicazioni giuste per ogni tipo di medicinale.

Dove vanno le compresse

Pastiglie e compresse, liberate da plastica e carta che vanno smaltite negli appositi contenitori, si possono gettare nei punti di raccolta presenti presso le farmacie. Diventate cliente abituale di una farmacia ben attrezzata anche sotto questo di vista, ed evitate i farmacisti pigri o indifferenti rispetto alla ragioni ambientali. Con un piccolo sforzo in più condiviso tra consumatori e venditori, avrete dato un contributo davvero significativo all’ambiente.

Dove si buttano le bustine con i medicinali

L’oki, come sappiamo è uno dei medicinali più utilizzato, e la sua bustina, come tutte le bustine dei medicinali, si presenta ad alto rischio inquinamento. Eppure sia per i blister sia per le bustine dei medicinali lo smaltimento è semplice. I blister se sono di plastica, vanno nel secchio della plastica; se sono in alluminio vanno con i metalli. Per le bustine, come per i blister, bisogna distinguere se sono vuote o hanno ancora del medicinale. Nel primo caso le bustine vanno nel secco residuo, tra i rifiuti non riciclabili. Nel secondo caso, invece, sia le bustine sia i blister vanno smaltiti presso le farmacie o le stazioni ecologiche.

Farmaci scaduti e rischi ambientali

In un Rapporto sull’uso dei farmaci in Italia, con riferimento all’anno 2022, L’agenzia italiana del farmaco (Aifa) per la prima volta ha calcolato l’impatto ambientale di alcuni farmaci smaltiti in modo non corretto, concentrando l’indagine su 90 principi attivi appartenenti a 28 classi terapeutiche. Il risultato è un grido d’allarme che dovremmo considerare quando gettiamo un farmaco scaduto nel posto sbagliato: per la metà di queste classi terapeutiche l’Aifa ha rilevato almeno un principio attivo con rischio ambientale alto o moderato.

Come si recuperano

Sono tante sia nelle grandi città che nei piccoli centri, le farmacie dotate di appositi raccoglitori di farmaci scaduti o che non servono più. In particolare, Apmar in collaborazione con Aifa ha lanciato l’iniziativa Green Health, una campagna informativa per uso, conservazione e smaltimento consapevole dei farmaci.

Una delle iniziative più utili per evitare lo spreco dei farmaci e per farli arrivare, quando non servono e sono ancora utilizzabili, nelle mani giuste, è il progetto Recupero farmaci validi non scadutia cura del Banco farmaceutico. I contenitori per la raccolta di questi medicinali, che poi vengono donati a famiglie che non possono permettersi l’acquisto, si trovano all’ingresso delle farmacie che fanno parte del network del progetto. Possono essere consegnati soltanto farmaci con otto mesi di validità, correttamente conservati nella loro confezione originale e integra. Con l’esclusione di medicinali che richiedono la conservazione a particolari temperature.

Come si donano i farmaci avanzati e non scaduti

I farmaci avanzati, con le caratteristiche che abbiamo detto, non sono farmaci scaduti. E non vanno assolutamente sprecati. La povertà sanitaria in Italia, purtroppo, è in significativa crescita: milioni di famiglie non possono permettersi un normale acquisto di medicinali che il Servizio sanitario non garantisce sempre gratis o con un ticket molto basso. Allo stesso tempo ci sono i nostri sprechi di medicine ancora ottime e utilizzabili. Esistono diverse reti, come il Banco Farmaceutico e Farmaco Amico che si occupano di recuperare e donare i farmaci avanzatiattraverso un network nazionale di 1.600 associazioni ed enti caritatevoli che, tra l’altro, svolgono anche questo tipo di attività.

Quando si possono usare i farmaci scaduti

Diversi e recenti studi hanno dimostrato, in modo unanime, che le compresse di un farmaco scaduto rimangono stabili dall’80 al 100 per cento nei due anni successivi alla scadenza. Se si tratta però di medicinali iniettabili o liquidi, come sciroppi e colliri, allora la data di scadenza va rispettata in modo rigoroso, in quanto la loro efficacia, dopo la scadenza, rischia di essere pressoché nulla. In ogni caso, oltre alla data di scadenza, per il consumo di un farmaco,  è comunque  fondamentale il suo livello di buona conservazione. Le medicine vanno conservate in ambienti a umidità costante (talvolta in frigorifero, se è previsto), a temperature stabili, non inferiori a 10 gradi e non superiori a 24-25 gradi. Motivi per cui le pillole non vanno conservate in camera da letto o in soggiorno. E sempre, ma qui entra in gioco il fattore sicurezza, non alla portata dei bambini.

Che succede se si prendono medicine scadute

La data di scadenza di un farmaco viene fissata dall’azienda produttrice e autorizzata dall’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, o dall’Ema, Agenzia europea dei medicinali. La scelta di una data è fatta sulla base di studi che assicurino che il medicinale, entro il periodo nel quale può essere utilizzato, garantisca sicurezza ed efficacia. Ma che succede se si prendono medicine scadute? Come abbiamo visto, in diversi casi la loro efficacia è ancora valida. Ma dopo la data di scadenza, le sostanze che compongono i medicinali potrebbero subire delle modificazioni chimiche, anche tossiche per l’organismo o tali da scatenare pericolose reazioni allergiche. Inoltre la quantità dei principi attivi del farmaco potrebbe diminuire al punto da renderlo inefficace, e quindi solo uno spreco per la nostra salute.

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