FELIX FINKBEINER
A 9 anni, dopo una lezione sulla fotosintesi clorofilliana, Felix Finkbeiner decide di piantare un piccolo albero nel giardino di scuola, il 28 marzo del 2007. È l’inizio di una storia lunga 15milioni di alberi in tutto il mondo, un milione nella sola Germania, suo paese natale.
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Pioniere delle lotte ambientaliste, in anticipo di più di dieci anni rispetto alla più famosa Greta Thunberg, Felix ha creato un movimento finalizzato al piantare più alberi possibili per contrastare il riscaldamento globale e gli effetti dannosi dovuti all’anidride carbonica, partendo da un gesto semplicissimo come piantare un albero in un giardino. Seguendo il suo esempio, dopo un anno, ragazzi, ragazze, famiglie e istituti scolastici avevano già piantato 150mila alberi disseminati in tutta la Germania.
A ispirarlo ulteriormente, un documentario su Wangari Maathai, la “donna degli alberi”, scienzata e attivista keniota e Premio Nobel per la Pace, comparsa nel 2011, la quale aveva fondato il Green Belt Movement con lo scopo di piantare oltre 30 milioni di alberi in tutta l’Africa. Dopo aver ottenuto, nel 2008, la possibilità di presentare la sua iniziativa all’assemblea delle Nazioni Unite, Plant for the Planet- Trees for climate justice, e il suo creatore Felix Finkbeiner, piantano nel 2011 il milionesimo albero alla presenza dei ministri dell’ambiente di 45 nazioni, trasformando il movimento in fondazione, da lui diretta per oltre due anni.
A soli 13 anni, Felix si è ritrovato presidente di Plant for planet, associazione che allora aveva rappresentanze in 70 nazioni e coinvolgeva 132 ragazzi e ragazze. Obiettivo principale del loro agire è l’eliminazione delle emissioni di anidride carbonica e la riforestazione, puntando sugli alberi come medicina per il nostro pianeta che si ammala.
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FELIX FINKBEINER
Il giovane attivista bavarese oggi ha 21 anni, e la sua creatura conta 81.ooo giovani di 73 paesi del mondo, più una rete capillare di collaborazioni con governi, istituzioni, aziende e associazioni. L’asticella che segna l’obiettivo di alberi da piantare si è alzata all’esorbitante cifra di mille milioni, nel tentativo di assorbire un quarto della CO2 prodotta dall’uomo. Visionario, ma anche concreto e pragmatico, l’attivista bavarese nato nel 1997 a Monaco di Baviera inizia a percorrere i primi passi nel mondo dell’ ambientalismo quando il climate change e i Fridays for Future non erano ancora nelle agende politiche di tutto il mondo. E, in effetti, come racconta in un’intervista a Wise Society, la volontà di salvare il mondo arriva a 5 anni insieme a un orso polare di peluche:«Tutto è cominciato quando, all’età di 5 anni, mi è stato regalato un enorme peluche a forma di orso polare che è diventato il mio animale preferito. Tanto che, quattro anni dopo, quando a scuola la maestra mi chiese di fare una ricerca sul riscaldamento globale per poi spiegarla in classe, imparai come il mio amato orso polare venisse trattato. Imparai anche che gli esseri umani sono minacciati dal global warming».
Felix Finkbeiner ha alle spalle una famiglia solida e presente che crede nelle battaglie per l’ambiente, che gli ha saputo trasmettere la capacità di sognare e di credere nelle sue idee.Convincendo, di conseguenza, gli altri. L’ultima fatica di Plant-for-the-Planet è la realizzazione di oltre 1.200 accademie nelle quali i partecipanti, tutti tra i 10 e i 14 anni, imparano a conoscere il riscaldamento globale e l’importanza degli alberi, si formano sul parlare in pubblico e fanno progetti per affrontare il climate change. In buona sostanza, proprio come in un’accademia, gli attivisti e le attiviste “studiano” per diventare ambasciatori e ambasciatrici del clima. Del resto, piantare alberi per contrastare il disastro climatico pare la soluzione più adeguata: uno studio della Scuola politecnica federale di Zurigo che spiega come servirebbe riforestare una superficie grande quanto gli Stati Uniti per assorbire la maggior parte di emissioni nocive nell’aria. Per questo, Plant for the Planet ha messo a punto una app che permette di registrare gli alberi piantati da ogni abitante del mondo e di fare donazioni per nuove piantumazioni attorno al globo.
Proprio questo è l’approccio dell’ex bambino prodigio: fatti, non parole. Tanto da farne lo slogan del suo movimento, su scala globale: “Stop talking, start planting”.
(Immagine in evidenza e a corredo del testo tratta dalla pagina Facebook di Felix Finkbeiner)
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