Carmen Iacovazzo, una giovane donna di 40 anni, aveva consumato tutte le sue ore di permesso per assistere notte e giorno il marito Daniele Bosi, malato di tumore. Ma la malattia implacabile, durata ben tre anni, l’ha lasciata vedova, con due figli di 8 e 14 anni, e anche senza più un giorno di ferie da poter prendere per recuperare le forze e stare vicina ai suoi ragazzi. Ad aiutarla, con grande generosità, ci hanno pensato i suoi colleghi di lavoro della Saica Flex, un’azienda di imballaggi di Meldola, tra Forlì e Cesena. In poche ore, con la regia del caporeparto Alessandro Cicognani, hanno fatto una colletta aziendale, utilizzando una legge chiamata “ferie solidali”, e hanno donato alla donna 700 ore di permessi. Serviranno ad affrontare il momento più duro del suo dolore e anche a fare qualche giorno di vacanza con i figli. Tempo prezioso di vite che si trovano a fare i conti con il buio della morte.
Una donna di 40 anni, Carmen Iacovazzo, ha perso il marito 47enne, Daniele Bosi, a causa di un tumore. Per consentirle di recuperare le forze e stare vicino ai suoi due figli di 14 e 8 anni, i colleghi di lavoro dell’azienda di imballaggi in cui lavora a Meldola (Forlì-Cesena) hanno raccolto 700 ore di ferie e gliele hanno regalate. Lo riporta il Resto del Carlino. “Sono rimasta a bocca aperta per questo gesto: non me l’aspettavo e non era scontato. A loro va il mio più sincero ringraziamento”, ha commentato la donna.
“Non avevo più ferie: le ho usate tutte durante i giorni di ricovero di mio marito e, nell’ultimo anno, per stare vicino a Daniele, che era invalido al cento per cento, ho chiesto il congedo con la 104. L’idea è nata dal mio capo reparto, che ha poi coinvolto anche il resto del personale” ha spiegato Iacovazzo. Bosi era malato dal 2021. “Abbiamo vissuto tante complicazioni man mano che il tumore avanzava. Ogni volta che c’era un aggravamento o un’emergenza i medici ci dicevano di prepararci al peggio ma Daniele era una forza della natura e ha resistito per tre anni” ha affermato la donna.
“Per noi vederlo spegnersi lentamente è stato molto doloroso. Abbiamo bisogno di stare insieme e prenderci del tempo per ritrovarci. Grazie al grande gesto di solidarietà dei miei colleghi potrò stare a casa con i miei figli e recuperare le forze dopo mesi di angoscia accanto a mio marito” ha concluso Iacovazzo.
Un gesto di solidarietà è arrivato anche dall’azienda di Faenza per cui lavorava Bosi. Quest’ultima ha infatti lanciato una raccolta fondi per aiutare la famiglia.
Fonte immagine di copertina: Leggo
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