La storia di Ferla, piccolo comune siciliano sui Monti Iblei, ha molti tratti in comuni con le amministrazioni delle regioni meridionali. Bilanci sempre in rosso, casse vuote, rischio e crack e commissariamento. Ma qui le cose sono cambiate, e in modo radicale, grazie ad alcune scene di fondo che, sommate, hanno consentito al comune di uscire dal tunnel del buco finanziario e di fare importanti investimenti per la popolazione, anche riducendo le tasse. Tutto sotto il segno della sostenibilità.
FERLA COMUNE RISANATO GRAZIE ALLA SOSTENIBILITÀ
Il risanamento di Ferla, sotto la guida del sindaco Michelangelo Giansiracusa, parte da alcune azioni che si sono andate sviluppando nel tempo, coinvolgendo i cittadini. Solo così si spiega un passaggio della raccolta differenziata dal 2 al 75 per cento. È nata così l’Ecostazione, dove gli abitanti di Ferla oltre che conferire i rifiuti possono toccare con mano le enormi potenzialità del riciclo. Stesso discorso per la casa del compost, dove invece si possono osservare i benefici della trasformazione dell’umido.
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FERLA COMUNE SOSTENIBILE
Il sindaco Giansiracusa ha fatto poi una campagna a tappeto per convincere i cittadini a usare l’acqua del rubinetto, evitando lo spreco del consumo delle bottiglie di plastica. Anche in questo caso, la partita si è giocata sulla prova empirica, prima dei risultati e degli annunci. È nata così la casa dell’acqua per il rifornimento gratuito di acqua.
Grazie agli interventi ambientali, il sindaco ha potuto tagliare in modo radicale le spese, riuscendo però a ridurre ance la Tari, diminuita del 50 per cento. E sono arrivati i soldi per gli investimenti, tanto che, in proporzione al numero di abitanti, Ferla è diventato il secondo comune siciliano per potenza fotovoltaica installata.
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