Fin dagli albori dell’umanità, l’uomo ha avuto bisogno di cercare erbe e piante commestibili per provvedere ai suoi bisogni primari. Quest’attività millenaria non ha mai smesso di esistere, ma vuoi per la comodità dei supermercati o per la dilagante corrente di pensiero Tutto ora e subito, Il foraging è stato a lungo dimenticato. Ciò fino a quando le erbe selvatiche non sono diventate una moda, lasciando che tutto cambiasse, almeno per ora. Così come accade per un tormentone estivo, l’andare per campi alla ricerca di erbe spontanee ha spopolato sui social e sui media dando vita ad un vero e proprio revival. Ma cos’è realmente il foraging?
Se si pensa che alla fine dell’Ottocento circa il 75% per cento della cucina dei contadini era costituita da erbe e piante raccolte nella natura, si può comprendere quanto fosse vitale questa attività al tempo. Soprattutto per i nostri antenati. Nelle aree rurali le persone vivevano dei ricavi ottenuti dalle coltivazioni e per loro, non restava altro da fare che cercare fonti alternative per i loro pasti. Una delle principali proveniva proprio dal foraging, ossia cercando erbe spontanee nei boschi, campi o montagne, come il tarassaco, il cardo o le erbe stagionali.
Indice degli argomenti
Come si fa il foraging
Dove si fa il foraging
Che cosa sono le piante alimurgiche
- Pilosella
- Cicoria
- Borraggine
- Crescione
Piante che siamo abituati a vedere sia nelle nostre campagne che sulle nostre tavole.
Come si raccolgono le erbe spontanee
Le erbe selvatiche, a seconda della specie, possono nascere in montagna, nei campi a valle o nei pressi degli argini di un fiume. Per poter svolgere il foraging infatti bisogna conoscere bene le caratteristiche delle piante che si vogliono raccogliere. Ciò non solo è importante per comprendere il periodo dell’anno in cui si possono trovare in natura ma anche per distinguerle dalle piante non commestibili. Mentre, per cimentarsi in questa ricerca all’aria aperta, basta portare con sé un contenitore adeguato alla quantità di erba che si voglia raccogliere e un coltello ben affilato. Con il coltello si taglia la pianta lasciando che il fusto non si rovini. Se si svolge il lavoro correttamente, la stessa pianta continuerà a crescere.
Benefici del foraging
- Riduce lo stress ossidativo
- Abbassa il colesterolo
- Disintossica
- Migliora stress e ansia
- Ha una funzione diuretica
- Protegge il sistema cardiovascolare
- Integra una buona dieta equilibrata
A cosa stare attenti
Che cosa si mangia con il foraging
Al contempo, in aree montane è possibile imbattersi in lamponi, fragole e frutti del sottobosco. Per non parlare di castagne, fiori e bacche selvatiche, ma attenzione a riconoscerle.
Il foraging e gli chef
Negli ultimi anni, in Europa come anche in Italia, è esploso un fenomeno tra gli chef che vede la loro cucina avvicinarsi di più alla natura e alle piante spontanee. Nel nostro Paese la scossa più importante è stata data da Valeria Mosca, una ricercatrice italiana che ha pensato di catalogare e creare ricette con erbe selvatiche. Il suo laboratorio è in Brianza ed è conosciuto come il Wooding Wild Food Lab. Qui è possibile partecipare a vere e proprie degustazioni alla scoperta di nuovi sapori e sprattutto, nuove ricette. Ma gli chef impegnati in questa causa oggi sono molti e l’utilizzo di varietà di funghi, ortaggi, erbe, fiori e piante continua ad aumentare. Proiettando forse per il futuro una nuova visione della cucina italiana e non solo.
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