Il sesso non protetto sta causando un allarmante aumento delle infezioni sessuali fra i giovani inglesi fra i 15 e i 24 anni e le piu’ a rischio sarebbero le ragazze, piu’ vulnerabili a detta dei medici, perche’ facilmente convincibili a non usare il preservativo (che resta la miglior arma per la prevenzione). A dirlo, l’ultimo report della Health Protection Agency, che ha conteggiato quasi 500mila nuovi casi (482.696 per la precisione) di malattie infettive a trasmissione sessuale nell’ultimo anno, con un aumento del 3% rispetto al 2008, anche se a detta degli esperti i numeri potrebbero essere piu’ alti, visto che non sempre le persone si fanno visitare per tali infezioni. Il disagio piu’ comune e’ la Clamidia, con un +7% mentre la gonorrea ha fatto registrare un +6% e l’Herpes genitale ha superato il 5. In regressione, invece, condilomi e sifilide. Quanto alle differenze fra i sessi, le piu’ esposte ? come detto ? sono le ragazze sui 19-20 anni, mentre la fascia d’eta’ 20-23 e’ quella piu’ a rischio per i maschi. Si e’ anche notato come una persona su dieci che si e’ ammalata abbia poi contratto una seconda infezione nel giro di un anno. Questi dati sottolineano l’altissima vulnerabilita’ delle giovani donne nelle infezioni sessuali ? ha spiegato la dottoressa Gwenda Hughes della HPA ? perche’ sono quelle che con piu’ probabilita’ fanno sesso non protetto. Da qui, la raccomandazione agli under 25 di sottoporsi a controlli regolari ogni anno e ogni volta che si cambia partner. Sempre a detta degli esperti, il pericolo maggiore sarebbe legato al fatto che nel giro di pochissimi anni molte di queste infezioni potrebbero diventare incurabili, perche’ resistenti agli antibiotici. Vedremo di fare di piu’ ? ha detto il ministro della Salute, Paul Burstow ? per accrescere nei giovani la consapevolezza dei rischi a cui si espongono con taluni comportamenti.
LA MAPPA DELLE INFEZIONI – In base ai dati riscontrati, e’ stato anche possibile tratteggiare una sorta di “mappa delle infezioni”, con Londra (e in particolare i ricchi quartieri di Kensington, Chelsea e Westminster) a registrare i tassi piu’ elevati di contagi sessuali con 2.400 nuovi casi ogni 100mila persone, mentre quelli piu’ bassi sono nel Berkshire East e nell’East Riding dello Yorkshire, con meno di 250 persone infette ogni 100mila abitanti. Ma se in Inghilterra e’ allarme, non si puo’ certo dire che la situazione italiana sia migliore, anche se la ricerca-dati al di la’ della Manica funziona in maniera piu’ capillare, come spiega la dottoressa Barbara Suligoi, Direttore del Centro Operativo Aids, nonche’ responsabile del sistema di sorveglianza sulle malattie sessualmente trasmesse (MST) dell’Istituto Superiore di Sanita’.
IN ITALIA SITUAZIONE SIMILE – I dati inglesi sono molto accurati, perche’ basati su una tradizione centenaria di raccolta di informazioni all’interno delle cosiddette “cliniche per malattie veneree”. Queste strutture, pero’, da noi in Italia non esistono, infatti ci si rivolge al medico di base nel caso degli uomini, o al ginecologo per le donne. Da qui, la necessita’ di creare una sorta di rete-sentinella dove far convogliare i dati di centri di eccellenza scelti dall’Istituto, per avere un quadro informativo il piu’ possibile esauriente. E stando proprio agli ultimi numeri, il quadro italiano non si discosta molto da quello britannico. Anche da noi la Clamidia, che e’ un’infezione ancora piuttosto misconosciuta ma che, se contratta da giovani, puo’ causare problemi gravi in eta’ adulta, ha registrato una forte incidenza nei ragazzi al di sotto dei 25 anni, come pure i condilomi, la gonorrea e la sifilide. Quest’ultima, fra l’altro, ha conosciuto un picco epidemico fra il 2005 e il 2006 soprattutto fra gli omosessuali maschi, salvo poi colpire anche le donne. Stabili, invece, le infezioni causate da Herpes genitali e questo e’ il solo dato confortante.
COME PREVENIRLE – Quanto alla prevenzione, l’unico rimedio efficace e’ il preservativo. Se monogamia ed astinenza vanno bene per gli adulti ? ha proseguito la dottoressa Suligoi ? per i giovani il preservativo resta la sola arma di difesa, a patto di usarlo fin dall’inizio del rapporto e di non toglierlo prima della conclusione dello stesso. La pillola, invece, non serve a proteggere da questo tipo di malattie e questo e’ bene sottolinearlo, perche’ molte volte le ragazze non lo capiscono. Importantissima e’ poi la visita dal medico fin dai primi sintomi, per evitare l’effetto ping-pong, ovvero trasmettere al partner la malattia, guarire e riprenderla dallo stesso partner. Spesso alcune persone, soprattutto piu’ giovani, sono a disagio ad andare dal ginecologo: ecco perche’ abbiamo istituito il numero verde Aids 800-861061 che risponde anche a domande relative alle infezioni di carattere sessuale. Uno dei pericoli evidenziati dal rapporto inglese riguardava la capacita’ di resistenza agli antibiotici di talune malattie che diverrebbero cosi’, di fatto, incurabili. Il pericolo esiste ? ha concluso l’esperta – perche’ se si abusa degli antibiotici, il rischio e’ che ad un certo punto questi non facciano piu’ effetto. Ma per ora direi che tale quadro sembra scongiurato, perlomeno in Italia, dove si tende a limitare l’uso, e di conseguenza l’abuso, degli antibiotici. Un discorso a parte riguarda, invece, la popolazione extracomunitaria, visto che l’incremento nell’afflusso di immigrati ha portato ad un aumento proporzionale delle infezioni, con molti casi di gonorrea resistente agli antibiotici italiani e, quindi, non curabile con i sistemi tradizionali. Ecco perche’ in questo caso piu’ che in altri la prevenzione e l’informazione diventano basilari.
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